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Convegno a Umago (18/05/2018)

Gli Incontri internazionali di frontiera Forum Tomizza 2018 (Trieste, 16. 5. - Capodistria 17. 5. - Umago 18. 5.) a tema ASILO. Scrittori, giornalisti, sociologi della cultura, artisti e musicisti nei loro interventi si occuperanno della tematica ASILO.

Offrire asilo in passato era un atto sacro, perfino le chiese e i templi antichi fungevano da asili. Oggidì, i richiedenti asilo si richiamano al diritto internazionale sperando di ottenere rifugio, pace, libertà, un nuovo lavoro, una nuova vita, ma i paesi europei li attendono con paura e pregiudizi, mentre dall’altra parte artisti e intellettuali vedendosi restringere il loro spazio d’azione si rifugiano in un loro esilio interno. Dove trovare oggi rifugio, asilo?

UMAGOUMAG

venerdì, 18/5

 

10.00 COMUNITÀ DEGLI ITALIANI "FULVIO TOMIZZA", Brolo 1

premiazioni del concorso Lapis Histriae 2018

CONVEGNO ASILO

Interventi: VANJA BAKALOVIĆ (Zagabria), JANJA BEČ NEUMANN (Alsbach, Novi Sad), IGOR ŠTIKS (Europa), RICCARDO CEPACH (Trieste), ANA SARAH LUNAČEK BRUMEN (Lubiana), TANJA STUPAR TRIFUNOVIĆ (Banja Luka)

 

Vanja Bakalović ha frequentato un master in diritto internazionale presso l'Università di Edinburgo, mentre si è laureata in legge presso la Facoltà di legge di Zagabria, dove ha superato anche l’esame di stato. La sua esperienza lavorativa comprende anche un’esperienza all’estero; a Budapest ha lavorato come legale del Centro per persone con disturbi mentali (MDAC), dove ha collaborato al miglioramento dei diritti dei bambini e degli adulti con disturbi intellettuali e psico-sociali. Dal 2010 al 2012 ha lavorato nel Team per le immigrazioni e l’asilo del consiglio cittadino della città di Edimburgo in veste di consulente per le immigrazioni e l’asilo. Per un breve periodo ha lavorato come ricercatrice presso l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (IOM) di Zagabria. Dal 2013 lavora come consulente legale del Centar za mirovne studije (Centro di studi per la pace) sull'applicazione degli standard UE all'interno del sistema giuridico croato, inerenti i diritti civili e la politica che si occupa di migrazioni, protezione internazionale e estradizione.

Janja Beč Neumann sociologa, attivista, specialista del genocidio. Si è laureata in ingegneria presso l’Università di Belgrado, e ha conseguito il dottorato di ricerca in sociologia presso l’Università di Zagabria e quella di Cambridge. Nel suo operato accademico si concentra sugli studi dei crimini di guerra e del genocidio verificatosi sul territorio dell’ex Jugoslavia. Janja Beč Neumann è autrice di numerose pubblicazioni e pezzi teatrali sui temi sopraccitati. In Serbia è nota come una tra le poche persone che pubblicamente hanno ammesso che negli anni di guerra (1992 – 1995) è stato commesso il genocidio dei bosniaci. Janja Beč Neumann è membro dell’IAGS, associazione internazionale degli studiosi del genocidio. In base al suo libro "Pucanje duše" (1997), raccolta di testimonianze delle donne bosniache vittime di stupro ", il Kamerni teatar 55 di Sarejevo ha messo in scena, sotto la regia di Aleš Kurt, l’omonimo pezzo teatrale. Nel 2005 è stata nominata per il Nobel per la pace. 

Igor Štiks (Sarajevo, 1977) si è laureato in filosofia e letterature comparate presso la Facoltà di lettere e filosofia di Zagabria e ha svolto il dottorato di ricerca presso l’Istituto per Le scienze politiche di Parigi. Attualmente lavora come ricercatore presso l'Università di Edimburgo. Scrive prosa letteraria, saggistica e prosa accademica (filosofia politica), testi teatrali e poesia, tra i quali: Dvorac u Romagni (2000, romanzo); Elijahova stolica (2006, romanzo, vincitore dei premi letterari Ksaver Šandor Gjalski e Kiklop); Povijest poplave (2008, poesie); Državljanin, građanin, stranac, neprijatelj: jedna povijest Jugoslavije i postjugoslavenskih država (saggio, 2016, tradotto in croato; pubblicato originalmente in inglese a Londra nel 2015); Brašno u venama (2016, dramma), Rezalište (2017, romanzo). Nel 2010 ha pubblicato assieme al filosofo Srećko Horvat il saggio Pravo na pobunu e nel 2015 ha redatto la raccolta di saggi Dobro došli u pustinju postsocijalizma. La sua opera letteraria e pubblica ha ricevuto il riconoscimento francese Cavaliere delle arti e della letteratura.

Riccardo Cepach (Trieste, 1970); responsabile del Museo Svevo e del Museo Joyce di Trieste, dottore di ricerca in Italianistica, autore di saggi ed articoli di divulgazione letteraria, collaboratore del quotidiano “Il Piccolo”. Riccardo Cepach è il Direttore artistico del Festival “Bloomsday. Una festa per Joyce”, e della manifestazione “Buon Compleanno Svevo”. Si è sempre interessato della cultura della Trieste a cavallo fra Otto e Novecento, quando personalità come Richard Francis Burton, Umberto Saba, James Joyce ed Italo Svevo rivoluzionarono l’arte letteraria d’Occidente. Dedica un’attenzione speciale a Svevo – realizza manifestazioni, conferenze, mostre, audiovisivi e libri, fra cui “Guarire dalla cura. Italo Svevo e la medicina” (2008), Lastricato di buoni propositi. Il centocinquantenario della nascita di Italo Svevo 1861-2011” (2012), Alla peggio andrò in biblioteca. I libri ritrovati di Italo Svevo” (con Simone Volpato, 2013), "Il collaboratore avventizio. L’uomo d’affari. E altre nuove dalla biblioteca perduta” (2013).

Ana Sarah Lunaček Brumen si è laureata in etnologia, antropologia culturale e sociologia della cultura a Lubiana con una tesi sulla cinematografia africana. Ha visitato i festival del cinema africano a Londra, Milano e Ouagadougou e ha collaborato alla scelta dei film e alla redazione del catalogo della retrospettiva sul cinema africano alla Slovenska kinoteka nel 2000. In veste di ricercatrice del Dipartimento di studi sull'Asia e Africa, dal 2003 al 2004 ha vissuto tra i Tuareg nel Niger settentrionale dove ha svolto una ricerca sul campo in ambito del dottorato di ricerca a tema “Come sono percepiti gli europei e gli americani e la percezione dell’Occidente nell’Agadez (Niger)”, discussa nel 2008. In seguito al dottorato ha effettuato il perfezionamento presso la MMSH (Maison Meditéranéennne des Sciences de l'Homme) di Aix en Provance in Francia e presso l’Università di Belgrado dove ha avviato una ricerca sul rapporto tra l’ex Jugoslavia e l’Africa in ambito del Movimento dei paesi non allineati. Dal 2015 si occupa delle persone sulla “rotta balcanica” e del loro status in Slovenia. Ana Sarah Lunaček Brumen è membro del consiglio redazionale internazionale della rivista belgradese „Afrika – studije umetnosti i kulture“ ed è regista di film sull’Africa e di vari testi inerenti la stessa tematica.

Tanja Stupar Trifunović (1977), scrittrice bosniaco-erzegovese, nata a Zara e diplomatasi presso la Facoltà di filologia di Banjaluka, dove tuttora vive. Tanja Stupar Trifunović è redattrice della rivista di letteratura, arte e cultura Putevi. Scrive poesia (Kuća od slova, 1999; Uspostavljanje ravnoteže, 2002; O čemu misle varvari dok doručkuju, 2008; Glavni junak je čovjek koji se zaljubljuje u nesreću, 2010) e prosa (Adornova svraka, 2007;  rubriche di giornale; Satovi u majčinoj sobi 2016, romanzo). I suoi lavori sono presenti in numerose antologie e raccolte di poesia e prose, in Bosnia ed Erzegovina e all’estero. La sua poesia è stata premiata e tradotta in varie lingue europee, come l’inglese, francese, tedesco, polacco, sloveno e danese. La sua raccolta di poesie O čemu misle varvari dok doručkuju è stata proclamata miglior libro di poesie della Bosnia ed Erzegovina nel 2008 ed è stata nominata per il premio letterario CEE Literature Award di cui è entrata nella shortlist. Il romanzo Satovi u majčinoj sobi del 2016 è stato premiato con il Premio dell’UE per la letteratua (EUPL).