Convegno a Umago 19/5/2017
Daša Drndić (Zagabria, 1946) si è laureata in lingua e letteratura inglese alla Facoltà di filologia di Belgrado. In seguito ha studiato alla Southern Illinois University (usufruendo della borsa di studio Fulbright) e alla Case Western Reserve University. Ha lavorato come redattrice della casa editrice “Vuk Karadžić e del programma di prosa di Radio Belgrado. Ha conseguito in dottorato di ricerca presso l’Università di Fiume. Presso il Dipartimento di anglistica dello stesso ateneo ha insegnato letteratura inglese moderna e scrittura creativa. Finora ha pubblicato i i seguenti romanzi: “Put do subote” (1982), “Kamen s neba” (1984), “Marija Częstohowska još uvijek roni suze ili Umiranje u Torontu” (1997), “Canzone di guerra” (1998), “Totenwande” (2000), “Leica format” (2003), “Sonnenschein” (2007), “April u Berlinu” (2009), “Belladonna” (2012). Daša Drndić è tra le autrici croate maggiormente tradotte e apprezzate. Il suo romanzo “Sonnenschein” (“Trieste” nella traduzione inglese) ha vinto il premio letterario del quotidiano Indipendent come miglior romanzo straniero scelto dai lettori.
Vjekoslav Perica (Spalato, 1955) si è laureato in legge presso la Facoltà di giurisprudenza di Spalato e ha conseguito il dottorato di ricerca in storia moderna presso l’University of Minnesota – Twin Cities. Dal 1991 vive negli Stati uniti e dal 2007 è docente di storia mondiale presso la Facoltà di lettere e filosofia di Fiume. Il suoi focus d’interesse sono i nazionalismi moderni e il loro rapporto con la religione. I suoi primi tre libri sono stati pubblicati dalla casa editrice XX vek di Belgrado: “Balkanski idoli: religija i nacionalizam u jugoslavenskim državama” (2006), “Sveti Petar i Sveti Sava: sakralni simboli kao metafore povijesnih promjena” (2009); e scritto a a quattro mani con Mitja Velikonja “Nebeska Jugoslavija: interakcije političkih mitologija i pop-kulture” (2012). Nel 2014 pubblica in Croazia la sua capitale „Pax Americana na Jadranu i Balkanu: mirovne misije SAD-a prema međunarodnoj historiografiji, popularnoj kulturi i kulturi sjećanja, 1919-2014”.
Francesca Rolandi (Milano) ha conseguito il dottorato di ricerca in slavistica presso l’Università degli studi di Torino nel 2012. Ha vinto numerose borse di studio (Lubiana, Graz e Napoli) e, in ambito del programma Newfelpro, ha lavorato come ricercatrice presso la Facoltà di lettere e filosofia di Fiume. Il suo saggio sull’influenza della cultura popolare italiana in Jugoslavia "Con ventiquattromila baci: l’influenza della cultura di massa italiana in Jugoslavia (1955-1965)" (Bologna, 2015), le è valso il premio “Vinka Kitarović” dell’Università di Bologna. Francesca Rolandi è una della redattrici della rivista Q Code Magazine.
Will Firth (Newcastle, Australia, 1965) traduttore letterario di prosa croata, serba, bosniaca, montenegrina e macedone. Traduce in inglese dal tedesco e dal russo. Si è laureato a Canberra, e ha effettuato gli aggiornamenti professionali a Zagabria e Mosca. Ha tradotto circa una ventina tra i più importanti romanzi della prosa postjugoslava, tra i quali i romanzi di Robert Perišić, Faruk Šehić, Marinko Koščec, Ognjen Spahić, Andrej Nikolaidis… Ha lavorato per la Corte internazionale di giustizia dell’Aia (2005 - 2007). Collobora con la redazione dell’antologia americana Best European Fiction. Al momento stara traducendo l’opera di Miroslav Krleža. Abita a Berlino.
Anja Golob (1976) poetessa slovena, pubblicista e redattrice. Si è laureata in filosofia e letterature comparate presso la Facoltà di lettere e Filosofia di Lubiana. Per dodici anni ha pubblicato regolarmente critiche teatrali, la maggior parte sul quotidiano Večer, sul quale per anni ha scritto anche una rubrica. Lavora come redattrice presso la case editrice indipendente VigeVageKnjige, specializzata nella pubblicazione di fumetti (in sloveno risoromani-romanzi colorati). Finora ha pubblicato quattro raccolte di poesie, tre in lingua slovena: "V roki" (In mano, 2010), "Vesa v zgibi" (2013), "Didaskalije k dihanju" (2016.).Una scelta tratta dal suo secondo libro, nominato per il Premio Veronika, e premiato con il premio Jenko 2014, è stata tradotta in tedesco con il titolo "ab und zu neigungen" (Vienna, 2015). Nel 2016 entra nel gruppo dei 10 autori europei di maggiore talento e prospettive per il futuro (10 New Voices from Europe). Per maggiori informazioni www.anjagolob.org
Lejla Kalamujić (Sarajevo, 1980) si è laureata in filosofia e sociologia presso la Facoltà di lettere e filosofia di Sarajevo. È autrice della raccolta di racconti “Anatomija osmijeha” (2009) e “Zovite me Esteban” (2015); la seconda le è valsa il premio della Regione istriana „Edo Budiša“ (per migliore raccolta di prosa breve dell’ex Yu per giovani sotto i 35 anni). Pubblica prosa, saggistica e critica nelle riviste e suoi siti internet in Bosnia ed Erzegovina e all’estero.
Aljoša Pužar (Fiume, 1974), storico della letteratura, culturologo, attivista. Si è laureato e in seguito ha conseguito il dottorato di ricerca in croatistica presso la Facoltà di lettere e filosofia di Fiume. Il secondo dottorato di ricerca è stato conseguito presso l’Università di Cardiff. Finora ha insegnato presso lo stesso ateneo, presso l’Università di Trieste e dal 2007 al 2016 presso l’Università per stranieri Yonsei di Seul. Attualmente è docente di culturologiaa presso la Facoltà di lettere e filosofia di Lubiana. Pužar è autore del saggio culturologico-filologico “Granice, granice” e “U tamni vilajet: kulturalni studiji liminalnosti”, entrambi del 2007 e il racconto di viaggio “Azaleje na putu: (korejske sličice)” del 2009.I suoi focus d’interesse sono la cultura delle comunità di minoranza, la transculturalità, la transizione, la problematica tra l’identità di sesso e di genere, le frontiere, le frontiere...