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Convegno a Umago 20/5/2016

Svetlana Slapšak, antropologa, è nata a Belgrado, dove si è laureata e ha conseguito il dottorato di ricerca al Dipartimento di Scienze dell'Antichità presso la Facoltà di Lettere e Filosofia. Ha lavorato come docente di Antropologia delle civiltà antiche e Antropologia di genere ed è stata Rettrice della Facoltà degli studi umanistici post-laurea di Lubiana. Svetlana Slapšek, ricercatrice di fama mondiale, è stata ospite come relatrice in diversi centri accademici come Amsterdam, Berna, Londra, New Orleans, Praga, Parigi, Riga e Toronto. È autrice di più di cinquanta libri e numerosi saggi e ricerche nei quali analizza in modo critico le questioni sociali attuali. Nel 1983 assieme al marito Božidar Slapšak è stata sostenitrice della petizione contro la pena di morte mentre con il movimento 1000 donne per la pace è stata nominata per il Premio Nobel per la pace. Fra le sue numerose opere ricordiamo: »Ženske ikone XX veka« (2001), »Ženske ikone antičkog sveta« (2006), »Mala crna haljina: eseji o antropologiji i feminizmu« (2007), »Antička miturgija: žene« (2013) e »Leteći pilav: antropološki ogledi o hrani« (2014).



Widad Tamimi, letterata, figlia di un profugo palestinese fuggito dall'occupazione israeliana del 1967 e di una donna di origini ebree, la cui famiglia scappò a New York durante la Seconda guerra mondiale, è cresciuta in Italia. Attualmente vive a Lubiana col marito e i due figli e presta servizio nei campi di accoglienza ai profughi nell'ambito del programma "Restoring Family Link" della Croce Rossa Slovena. Nel 2012, per Mondadori, ha pubblicato il suo primo romanzo Il caffè delle donne. Scrive racconti per "Delo", il principale quotidiano sloveno. Il suo nuovo romanzo intitolato Le rose del vento  è stato pubblicato nell'aprile 2016.



Daša Drndić, letterata, nata a Zagabria, si è laureata in Lingua e letteratura inglese alla Facoltà di filologia di Belgrado, ha conseguito il diploma post-laurea alla Southern Illinois University e il dottorato presso l'Università di Fiume. Fino alla fine degli anni '80 ha lavorato come redattore del programma di prosa di Radio Belgrado ma a causa delle sue origini croate, per cui è stata perseguitata, ha emigrato in Canada. Dalla fine degli anni '90 vive a Fiume. Daša Drndić è una delle scrittrici croate più apprezzate all'estero e le traduzioni dei suoi romanzi sono state accolte con grande ammirazion da parte della critica letteraria anglosassone, italiana, tedesca e francese. Fra i suoi romanzi più importanti ricordiamo: Marija Częstohowska još uvijek roni suze ili Umiranje u Torontu“ (1997), „Canzone di guerra“ (1998), „Totenwande“ (2000), „Leica format“ (2003), „Sonnenschein“ (2007), „April u Berlinu“ (2009), „Belladonna“ (2012). Per il romanzo "Sonnenschein", tradotto nel 2012 in lingua inglese e pubblicato col titolo "Trieste", ha vinto il premio letterario del quotidiano Indipendent come miglior romanzo straniero scelto dai lettori. Il tema ricorrente nelle opere di Daša Drndić sono le terribili vicessitudini della guerra raccontate attraverso le storie dei migranti, nelle quali l'autrice attraverso  personaggi di finzione e descrizioni autobiografiche ripercorre le vicessitudini che  lei stessa ha attraversato. Il suo nuovo romanzo intitolato „EEG“ è stato pubblicato a maggio.


László Végel, scrittore e critico letterario ungherese è nato nella cittadina di Srbobran in Vojvodina (in ungherese Szenttamás). Negli anni '80 ha lavorato come drammaturgo alla Televisione Novi Sad e in seguito al licenziamento, avvenuto agli inizi degli anni '90, diventa coordinatore dell'ufficio del Fondo di Soros per una società aperta sempre a Novi Sad. Già nel 1970, il grande scrittore di Novi Sad Aleksandar Tišma aveva tradotto il primo romanzo di Végel „Memoari jednog makroa“, attirando in questo modo l'attenzione del pubblico jugoslavo sull'importanza di questo autore e del suo ruolo di portavoce dei dilemmi etici della generazione del '68. Questo romanzo è la prima parte della trilogia intitolata „Novosadska trilogija“ (1993), considerata l'opera più importante di Végel dove è dominante il tema riccorente di Novi Sad, città che più tardi in alcuni scritti paragonerà a Trieste, sottolineando tristemente la perdita della tolleranza civile. Végel ha costruito la sua fama  internazionale con una prosa senza riserve e con scritti in cui egli, appartenente alla "minoranza", segue il decadimento della società serba negli anni '90. Questo tema è stato ripreso in modo eccellente nel libro „Exterritorium“(pubblicato in Ungheria nel 2000 e premiato come Libro dell'anno). Fra le opere di Végel citiamo „Neoplanta ili Obećana zemlja“ (2014), in cui scrive dell'altro volto della "multiculturalità" a Novi Sad. Végel ha ricevuto diversi premi fra cui nel 2000 un'onorificienza del Presidente della Repubblica ungherese per l'intero operato letterario.



Asja Bakić, scrittrice e blogger, è nata a Tuzla dove si è laureata in Lingua e letteratura bosniaca. Vive a Zagabria. Asja è una femminista, poliglotta e grande amante dei gatti. È conosciuta per il suo tagliente umorismo senza peli sulla lingua. La sua prima raccolta di poesie Može i kaktus, samo neka bode (2009) è stata nominata per il premio Kiklop come raccolta esordiente. La raccolta di racconti brevi Mars (2015) invece è entrata nella finale per il premio letterario della Regione Istriana „Edo Budiša“ come migliore raccolta di racconti brevi di un autore fino ai 35 anni d'età. Asja Bakić si occupa di traduzione letteraria (dall'inglese, francese, tedesco e spagnolo). Scrive per il portale femminista Muf (www.muf.com.hr), e per il suo blog U carstvu melanholije (www.asjaba.com).