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Lapis Histriae 2021: risultati

Quest'anno abbiamo chiesto agli scrittori di inviarci i loro racconti al seguente tema:

SOLIDARITÉ

Oggidì, ai tempi della pandemia e dei terremoti, la richiesta di solidarietà viene scaturita dalle emozioni più profonde. Numerosi politici contano proprio su tali emozioni nel processo di consolidazione del “proprio” popolo, perciò il concetto viene riportato soltanto nella sua variante francese: solidarité. Rievochiamo in tal modo la storia dell’Europa contemporanea, i processi di integrazione che nella solidarietà cercano la possibilità di un’unità sopranazionale tra cittadini di equi diritti. La solidarietà, invece di asserire il collettivo tramite il sacrificio individuale, salvaguardia l’individualità, pone l'accento sulla cultura della diversità e si struttura nella reciprocità. All’epoca di differenze sociali sempre più grandi, la solidarietà si instaura assieme alla richiesta di responsabilità per le persone a rischio, per i reduci, i malati, gli umiliati.

Martedì 25 maggio 2021, in occasione dell’apertura della mostra sull’identità visuale del Forum Tomizza e del Lapis Histriae tenutasi a Capodistria, la giuria del concorso letterario Lapis Histriae 2021, composta dalle scrittrici Laura Marchig e Tea Tulić e dallo scrittore Goran Vojnović, ha proclamato i risultati del concorso.

La giuria ha constatato che alla 16a edizione del Concorso letterario internazionale per prosa breve Lapis Histriae, a tema SOLIDARITÉ, organizzato dal Forum Tomizza, sono pervenuti 154 racconti in lingua croata, slovena, italiana, bosniaca, serba e montenegrina.

In seguito alle limitazioni inerenti il passaggio di frontiera causate dalla pandemia, il programma del Forum Tomizza che tradizionalmente si organizza a maggio a Trieste, Capodistria e Umago viene posticipato per gli inizi di ottobre. Il premio verrà consegnato in data 8 ottobre 2021, all’inizio del programma umaghese del Forum Tomizza.

La giuria ha deciso di assegnare il premio di quest’anno a Bojan Krivokapić (Novi Sad) per il racconto “Die andere Seite der Welt”. Il premio Lapis Histriae 2021 ammonta a kune 8.000,00. L’artefatto Lapis Histriae 2021 è un’opera dello scultore Ljubo de Karina.

Nella selezione per il premio si sono trovati anche i seguenti racconti: “Skalpel” di Roberto Rauch (Pola), “Dnevnik mikrosvemira” di Hrvoje Perica (Spalato), “Revolucija i ja” di Darko Tuševljaković (Belgrado), “Drevesa v Berlinu” di Veronika Simoniti (Lubiana) e “Obiteljski album” di Tomislav Ribić (Varaždin).

La raccolta Lapis Histriae 2021 che dovrebbe uscire in autunno, comprenderà anche i seguenti racconti: “Nije u redu da pljuješ” di Saša Guberinić (Belgrado), “Marijini križevi” di Roberta Nikšić (Cavtat), “Elvira, vsa si v svojem imenu“ di Saša Petejan (Capodistria), “Dietro la porta azzurra” di Francesca Santi (Livorno), “Mi žene se moramo držati zajedno” di Vivien Karlović (Fiume), “Pisma iz samoizolacije, neposlana” di Lea Čorak (Zagabria), “Navigacija sloma” di Slaviša Obradović (Prijedor), “Sanjaš o Berlinu” di Branka Štraus (Fiume), “Picciotta” di Benedetta Barbetti (Osimo), “Gospa Sajovic gre na oddelek E4” di Manka Kremenšek Križman (Lubiana), “Qualcuno che mi chiede come sto” di Fulvia Vitale (Trieste) e “Una lettera per Claire” di Emanuele Rizzi (Frabosa Sottana).

ARGOMENTAZIONE DELLA GIURIA

“Nel racconto “Die andere Seite der Welt” il trentacinquenne insegnante disoccupato proveniente dal Podunavlje, risponde all’annuncio di lavoro di badante e se ne va per tre mesi in un’innominata cittadina marittima del sud. Lì si occupa di Ida Karminski, vecchietta di novantacinque anni che una volta fu insegnante di chimica al liceo e oggidì sprofonda nella demenza; il personaggio principale, nonché narratore l’aiuta in tutte le elementari necessità e movimenti corporei. Il soggiorno nella casa dell’una volta benestante e importane famiglia borghese e i saltuari incontri con i suoi tutori, rivelano al personaggio principale una vita sociale caratterizzata da una distanza generazionale e di classe, sorrisi e profumi artificiali, ipocrita finezza negli atteggiamenti, ovvero in totale contrasto con i rituali quotidiani che il personaggio principale e Ida Karminski, da soli, in casa conducono. Infatti, il personaggio principale molto presto rifiuta tutti i consigli e le regole di comportamento, imposte dalla famiglia nei confronti  “dell’infantilizzata” e impotente vecchietta: da situazione in situazione, ponendole di continuo delle domande, lui si espone alla sensibilità a all’immaginazione di Ida.

Il racconto di Bojan Krivokapić è caratterizzato da linea narrativa non lineare, trattasi di montaggio di brevi e lunghe scene che nel centro hanno il dialogo, improvvisi cambi di prospettiva e il sentimento poetico per il ritmo e la figuratività della lingua. La frammentarietà e “la distorsione” del flusso narrativo favoriscono l’entrata nell’intimità di Ida Karminski, in cui l’eredità del passato – compresa dal personaggio principale dalle immagini, fotografie, oggetti, indumenti e mobili nella casa – non esiste più. L’animatore dell’immaginazione di Ida è anche la proiezione della partenza; il desiderio a volte melancolico e a volte disperato di fuga da questa casa abbandonata e da questo deperito corpo. La grandezza e l’immensa umanità di questo racconto stanno proprio nel personaggio del badante di Ida, ovvero nel personaggio e narratore principale, che respinge tutte le “regole della casa” e accetta tutti i ruoli che Ida gli assegna: lui diventa suo compagno in viaggi immaginari, suo insegnante, confessore, è l’amore dei suoi sogni. Loro due assieme, conversando e non in silenzio, costruiscono una casa” auf der anderen Seite der Welt“, “dall’altra parte del mondo”.

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Bojan Krivokapić è nato a Bačka Topola nel 1985. Si è laureato in letterature comparate presso la Facoltà di lettere e filosofia di Novi Sad. Krivokapić è redattore presso la casa editrice Treći Trg e conduce corsi di scrittura creativa.

Finora ha pubblicato quattro libri: “Trči Lilit, zapinju demoni” (prosa breve, Kikinda, 2013), “Žoharov let” (poesie, Stolac, 2014), “Proleće se na put sprema” (romanzo, Belgrado, 2017; Sarajevo-Zagabria 2017) e “Gnezdo dečaka” (poesie, Belgrado, 2019.). Il sua raccolta “Trči Lilit, zapinju demoni” è stata tradotta in lingua italiana con il titolo “Corri Lilit, i demoni inciampano: omnibus, pubblicato dalla Biblioteca civica Pisino e tradotto da Vanessa Begić.

Krivokapić è vincitore di vari premi di prosa: Ulaznica (Zrenjanin, 2011), Đura Đukanov (Kikinda, 2012), Edo Budiša (Pisino, 2014), Biber (Sarajevo, Belgrado, 2021), e il premio Mak Dizdar per la poesia (Stolac, 2013).

La Casa degli scrittori di Pisino nel 2014 ha pubblicato come premio l’edizione bilingue del libro “Trči Lilit, zapinju demoni –  Corri Lilit, i demoni inciampano“, tradotta da Vanesa Begić.

Il romanzo “Proleće se na put sprema” del 2018 gli è valso a Rovigno il premio Mirko Kovač per migliore opera di giovane autore della Serbia, Bosnia ed Erzegovina, Croazia e Montenegro.

I suoi testi letterari sono stati tradotti in italiano, tedesco, ungherese, albanese e inglese.

Vive a Novi Sad e a Dubrovnik.