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Lapis Histriae 2024: risultati

Quest’anno abbiamo richiesto agli autori di inviarci i loro racconti brevi a tema GRAMMATICA DELL’OBLIO.

La giuria del concorso letterario Lapis Histriae 2024, composta dalle scrittrici Laura Marchig e Tea Tulić e dallo scrittore Goran Vojnović, venerdì 24 maggio 2024 al Forum Tomizza di Umago ha proclamato i risultati del concorso.

La giuria ha constatato che al 19° Concorso letterario internazionale per prosa breve Lapis Histriae, organizzato dal Forum Tomizza, sono pervenuti 223 testi in lingua croata, italiana, slovena, bosniaca, serba e montenegrina.

Quest’anno vengono assegnati tre premi. La giuria ha deciso di assegnare il PRIMO PREMIO a Zvjezdana Jembrih (Zagabria) per il racconto Cvita. Il primo premio Lapis Histriae 2024 è del valore di 1.000,00 euro. L'artefatto Lapis Histriae 2024 è un'opera dello scultore Ljubo de Karina. La vincitrice deI SECONDO PREMIO (600,00 euro) è Alja Gudžević (Berlino, Atene) per il racconto Mir je kad se drugdje puca. Il TERZO PREMIO (400,00 euro) va a Pavle Aleksić (Belgrado, Alaska) per il racconto I pas me više neće voleti.

I racconti scelti per la raccolta Lapis Histriae 2024

Dodici sono i racconti entrati nella finale del 19o Lapis Histriae. Ai racconti premiati si aggiungono anche i seguenti racconti: “Ćakula” di Antonija Jolić (Sebenico), “Startna linija” di Žarko Jovanovski (Zagabria), “Prejedanje mušmulama” di Branka Selaković (Belgrado), “Sto minuta samoce” di Marijo Glavaš (Spalato), “Spaseni pomorci” di Danilo Lučić (Belgrado), “In če vsi pozabijo” di Selma Skenderović (Lubiana), “Bivši” di Jelena Benčić (Zagabria), “Dimentica, guarisci, ricorda” di Benedetta Barbetti (Osimo) e “Čistilište” di Kristina Gavran (Birmingham). I racconti saranno pubblicati a fine anno nella raccolta Lapis Histriae 2024, pubblicata dalla Biblioteca civica Umago. 

 

Argomentazione del premio

PRIMO PREMIO

Nel racconto “Cvita” di Zvjezdana Jembrih la narratrice va alla ricerca di un segreto di famiglia; vuole scoprire la causa del suicidio della giovane Cvita, una sua parente. Il suicidio è avvenuto negli anni ’60 in un paesino dell’entroterra dalmato. La narratrice durante la sua ricerca si imbatte in vari tipi di silenzi e di oblii – la tradizionale comunità paesana non vuole che si conservi il ricordo di tale “vergogna”. Tutti questi ostacoli rendono la linea narrativa frammentaria, ogni paragrafo è un frammento e un nuovo tentativo di ricostruzione della storia della dimenticata Cvita. Scrivere è un po’ come attraversare la macchia locale, inciampare sulle pietraie dalmate alla ricerca della tomba non contrassegnata di Cvita. Il racconto “Cvita” evolve sul confine tra il silenzio e la conversazione, l’arte della scrittura qui si eleva fino al livello di un’instancabile lotta al dignitoso ricordo di un’esistenza femminile e dell’amore. La giuria assegna il primo premio a Zvjezdana Jembrih che nel suo racconto ci fa notare quanto un destino ai margini, perfino omesso e represso, possa parlarci di una comunità e del tempo in cui essa si estinse ma anche di noi oggi.

 

 

 

SECONDO PREMIO

Il luogo della trama del racconto “Mir je kad se drugdje puca” di Alja Gudžević è un ospedale militare berlinese e la narrazione si svolge entro quattro giorni, dal 16 al 19 maggio 2021. Quello è il periodo in cui Mahsa e Walid, i protagonisti di questo racconto, vanno a conoscersi al reparto di medicina d’urgenza. Walid, impiegato della tv pubblica, malato terminale di cancro ai polmoni è di origini arabe, mentre Mahsa, un’attivista di origini iraniane è in ospedale dopo che la polizia le ha letteralmente “spaccato le ossa” durante le ultime manifestazioni. Nel racconto in modo coinvolgente si alternano i punti di vista dei protagonisti, frammenti del loro passato e notizie d’attualità, nonché drammatiche immagini dello spietato conflitto tra l’esercito israeliano e il popolo palestinese, scatenatesi nel 2021. Il breve e doloroso periodo in cui questi due stranieri berlinesi provenienti dall’est islamico vanno a conoscersi – con una sigaretta in mano ma senza abbracci – termina con la morte di Walid e una nuova inchiesta da parte della polizia, che rivela a Mahsa la posizione politica dell'attività di Walid nei media. Polizei, la polizia berlinese e la “polizia morale” iraniana sono costantemente alle calcagna della protagonista; lei vive nella paura e senza protezione, come in un incubo. Mahsa tenta di dimenticare il paese che ha lasciato ma che non vuole lasciarla. Alja Gudžević ha unito in modo eccellente l’impegno con l’empatia nei confronti di immigranti arrivatida paesi islamici in una metropoli occidentale .

TERZO PREMIO

Il protagonista e narratore del racconto “I pas me više neće voleti” di Pavle Aleksić si prende cura del padre demente nella casa di campagna della loro ricca famiglia belgradese. La trama si svolge in un giorno in cui il protagonista, dopo un “anno difficile” passato a Vancouver in Canada, svolge delle mansioni in e attorno alla casa. Aleksić è un maestro dell’ellissi, di un'atmosfera di inesprimibile solennità. La narrazione accentua in modo fine, ritma il passare del tempo e aumenta la melanconia del protagonista. In una “distanza immensa”, lontano dalla movimentata quotidianità odierna, padre e figlio testano la loro distanza, la ”totale e perfetta” solitudine.

Brevi biografie dei vincitori del premio

Zvjezdana Jembrih  è nata a Zagabria nel 1965. Si è laureata nel 1990 all’Accademia di belle arti e ha completato il master presso il MKU di Budapest nel 2020, indirizzo scultura lignea. Dal 1993 lavora come restauratrice-conservatrice, e dal 2020 è professoressa ordinaria presso il dipartimento di conservazione e restauro di opere d’arte dell’Accademia di belle arti di Zagabria. Finora ha esposto le sue opere in una trentina di mostre personali, in numerose mostre collettive, ed ha realizzato tre opere di land art. Scrive e pubblica articoli scientifici, poesia e prosa. Finora ha pubblicato tre libri di poesie : “Ljubavnici Kraljica Glad” (2007), “Sve jedno” (2014) e “Oko Ogorja” (2023); una raccolta di racconti brevi “Janusove kćeri sestre nevjeste” (2001); un libro di racconti di viaggio “Ljetopisi” (2008) una pubblicazione grafico-poetica “Tragovi” (con Jura Kokez, 2014). Zvjezdana Jembrih è vincitrice di alcuni premi per le sue opere artistiche (1o premio pittorico all’Ex tempore di Abbazia – Mandrać 1994), per la letteratura (premio della giuria del concorso Franjo Horvat Kiš per racconti di viaggio croati nel 2008, 2016 i 2017; 3o premio per il racconto breve al Festival europeo del racconto breve 2017) e per le pubblicazioni scientifiche (premio annuale dell’Associazione degli storici dell’arte della Croazia, per la salvaguardia dei beni culturali nel 2022).

Alja Gudžević è nata a Berlino nel 1992. Ha trascorso la sua infanzia a Berlino, Napoli e Zagabria.                    Si è laureata in lingue e letterature straniere, in etnologia e antropologia culturale, scienze sociali e  narrazione cinematografica . Vive e lavora a Berlino e a Atene.

Pavle Aleksić è nato a Belgrado nel 1993 dove ha frequentato la scuola media superiore e si è iscritto all’università. A diciannove anni parte per l’America dove vive tuttora senza indirizzo fisso, lavorando nei bar, spostandosi da città a città. Aleksić è vincitore del premio Đura Đukanov per la raccolta ”Tamo je more”; una scelta dei racconti tratti dalla raccolta è stata pubblicata nel libro “Hartvorm” (2021). Nel 2022 ha vinto il primo premio del 21o Festival europeo del racconto breve a Zagabria.