Partecipanti
Sergia Adamo (1969) insegna Letterature comparate e Teoria della letteratura presso l’Università di Trieste ed è redattrice della rivista di filosofia “aut aut”. Si occupa di rapporti interculturali, di letteratura di viaggio, storia delle traduzioni e letteratura della migrazione. È stata lettrice di italiano all’Università di Mosca e ha insegnato Letteratura mondiale all’Università di Pola. Attualmente sta lavorando sull’intreccio tra l’ambito della giustizia e la letteratura. Tra le sue pubblicazioni vanno senz’altro menzionate Dostoevskij in Italia (1998), Ritratti di una città. Trieste tra scritti di viaggio e immagini retrospettive (2004) e numerose traduzioni di saggi tra i quali anche la Questione di genere di Judith Butler.
Natka Badurina (Fiume, 1967), docente di letterature comparate e italianistica. Si è laureata e ha ottenuto il dottorato di ricerca a Zagabria. Ha lavorato presso le università di Zagabria, Padova, Trieste e Udine, dove dal 2015 è impiegata in veste di professoressa straordinaria. Si occupa del rapporto tra la letteratura, la storia e l’ideologia, di postcolonialismo, di studi di genere, di elaborazione narrativa del trauma e di studi sulla memoria. Natka Badurina è autrice delle pubblicazioni Nezakonite kćeri Ilirije: hrvatska književnost i ideologija u 19. i 20. stoljeću (2009), Utvara kletve: o sublimnom i rodnim ulogama u hrvatskoj povijesnoj tragediji u 19. stoljeću (2014), Strah od pamćenja: književnost i sjeverni Jadran na ruševinama dvadesetog stoljeća (2023), e co-redattrice di due raccolte di lavori dedicati alla paura, Naracije straha (2019) e Encountering Fear (2020).
Dunja Bahtijarević poetessa, cantante e traduttrice, in cima alla scena musicale etnica e jazz nazionale. Dunja porta in sé delle radici bosniache che studia costantemente, unendo il passato, il presente e il futuro, e riproponendolo anche nella musica che crea. Membro del complesso Dunjaluk e del collettivo internazionale Chant Électronique. Ha diretto laboratori di musica tradizionale dei Balcani in Croazia e all’estero. Pubblica le sue poesie nelle riviste Poezija e Tema.
Dunja Bahtijarević e Marta Kolega sono membri del complesso musicale Mimika Orhestra, un’orchestra alternativa progressiva con influssi jazz, folkloristici e elettronici, il cui ultimo album Altur Mur ha vinto il premio Porin per il miglior album di World Music del 2022.
Entrambe, oltre alle esibizioni, si occupano di studio e insegnamento di musica tradizionale, quella a loro fisicamente e localmente più vicina, ma anche quella che le ha attirate per la sua sensibilità e nella quelle si sono imbattute durante le numerosissime collaborazioni internazionali.
I loro album Pjesme rappresenta un genere a parte che finora non era presente nella nostra scena musicale e letteraria. Oltre a sviluppare generi musicali marginalizzati, danno un grande contributo alla popolarizzazione di parlate e stili di canto meno noti, e a rompere in pregiudizi nei loro confronti.
Franko Burolo (Zagabria, 1985) slavista (lingue e culture slave sud-occidentali), italianista, poeta, traduttore e a volte musicista. Ha trascorso l’infanzia a Umago. È stato tra i cofondatori del movimento umaghese per la libertà - UPS! ed è cofondatore dell’Associazione culturale dei giovani Fobija. Nel 2015 si è laureato in italianistica e lingue e letterature slave sud-occidentali presso la Facoltà di lettere e filosofia di Zagabria, con una tesi a tema Edoardo Sanguineti i Tomaž Šalamun, obnova avangarde. Nell’autunno del 2019 ha vinto la borsa di studio del BAYHOST, Centro accademico bavarese per l’Europa centrale, orientale e sud-orientale e si iscrive al dottorato di ricerca in letteratura e cultura presso l’Università di Bamberga. Dal 2021 è assistente al Dipartimento di lingue e letterature slave sud-occidentali della Facoltà di lettere e filosofia di Zagabria, dove attualmente insegna letteratura slovena. Trasferisce anche il dottorato di ricerca a Zagabria; dottorato a tema Punk i avangarda u europskoj pop kulturi. Dal 2008 pubblica le sue raccolte di poesie in edizione propria, sotto forma di fanzine o online.
- Klaustrofobija na širokim ulicama (2008, https://www.mediafire.com/file/7f56fp6sjcaos76/klaustrofobija.pdf/file),
- Web of Longing (2012, http://weboflonging.weebly.com/)
- Razglednice iz sjene (2016 – u trajanju, https://mzfb.wordpress.com/),
- Rerformat the Planet, (2015, https://crnigrad.wordpress.com/2015/10/25/ciklus-reformat-the-planet-franko-burolo/),
- M.Ž. (2015, https://crnigrad.wordpress.com/2016/01/18/m-z-franko-burolo/),
- V (2018, https://mega.nz/file/4l1XCQwZ#hJVnbvqOWNf4MT_Cz8Tu7EwCbKVXAGEp2KaD1SNigYQ).
EP Transhistria Chemtrail (2022, https://burolof.bandcamp.com/album/transhistria-chemtrail-ep).
Marijana Čanak (Subotica, 1982), scrittrice. Si è laureata in letteratura presso la Facoltà di lettere e filosofia di Novi Sad. È stata per due volte vincitrice del premio “Laza K. Lazarević" per il miglior racconto contemporaneo inedito. Finora ha pubblicato le raccolte di racconti Ulični prodavci ulica (2002) e Pramatere (2019 prima edizione, 2023 seconda edizione allargata) Put od crvene cigle (2023.) e il romanzo Klara, Klarisa (2022), finalista dei premi NIN e Vital. www.marijanacanak.com
Katja Hrobat Virloget, antropologa. Insegna presso il Dipartimento di Antropologia e Studi Culturali alla Facoltà di Studi Umanistici presso l'Università del Litorale a Capodistria. Si è laureata presso il Dipartimento di Archeologia, e ha conseguito il dottorato di ricerca nel 2009 presso il Dipartimento di Etnologia e Antropologia Culturale presso la Facoltà di Filosofia a Lubiana. I suoi temi di ricerca sono le migrazioni, l’antropologia della memoria, i beni culturali e immateriali, il folclore e la mitologia. Ha pubblicato uno studio intitolato “V tišini spomina: “Eksodus” in Istra” (2021), in cui indaga attraverso le esperienze personali e ricordi di molti interlocutori il contesto sociopsicologico e politico della migrazione di un grande numero di abitanti delle città costiere dell’Istria slovena dopo l’anno 1945. Ha ricevuto il premio sloveno Prometej znanosti e il premio sloveno Bartol per l’eccellenza scientifica. Ha organizzato numerosi convegni scientifici internazionali sulle migrazioni e la memoria dei popoli.
Samira Kentrić (Lubiana, 1976) artista visuale, attiva nel campo delle illustrazioni, del design e della performance. Si è laureata in comunicazioni visuali all’Accademia di arte e design di Lubiana. Collabora con numerosi editori sloveni, ha realizzato le copertine di numerosi libri e riviste, e negli ultimi tempi si è dedicata all’illustrazioni per la letteratura. Semira Kentrić è autrice di tre romanzi grafici: "Balkanalije" (2015), romanzo autobiografico sulla sua infanzia nel periodo post-jugoslavo (tradotto in più lingue slovena), "Pismo Adni" (2016) e "Adna" (2020). Vincitrice di numerosi riconoscimenti e premi; il "Special Book Award" premio internazionale degli editori nel 2015, il premio come miglior copertina del 2022 per la copertina della rivista "Kralji ulice". Membro dell’organizzazione artistica Tandem Eclipse che nelle proprie performance e installazioni artistiche usa i proprio e il corpo altrui.
Marta Kolega (Kali, isola di Ugljan) artista multidisciplinare, vocalista, scrive in dialetto ciacavo locale, insegna canto, scrive poesie e musica per il teatro per bambini, si esibisce in performance e spettacoli di burattini, ed è membro del complesso di fusion flamenco A Cuerdas.
Dunja Bahtijarević e Marta Kolega sono membri del complesso musicale Mimika Orhestra, un’orchestra alternativa progressiva con influssi jazz, folkloristici e elettronici, il cui ultimo album Altur Mur ha vinto il premio Porin per il miglior album di World Music del 2022.
Entrambe, oltre alle esibizioni, si occupano di studio e insegnamento di musica tradizionale, quella a loro fisicamente e localmente più vicina, ma anche quella che le ha attirate per la sua sensibilità e nella quelle si sono imbattute durante le numerosissime collaborazioni internazionali.
I loro album Pjesme rappresenta un genere a parte che finora non era presente nella nostra scena musicale e letteraria. Oltre a sviluppare generi musicali marginalizzati, danno un grande contributo alla popolarizzazione di parlate e stili di canto meno noti, e a rompere in pregiudizi nei loro confronti.
Miran Košuta (Trieste, 1960) scrittore, saggista, traduttore, docente universitario e musicista. Vive a Santa Croce nei pressi di Trieste. Ha frequentato il liceo sloveno a Trieste, e si è laureato in slavistica e letterature comparate presso l’Università di Lubiana (1984) e in musica (clarinetto) al Conservatorio Benedetto Marcello a Venezia (1987). Ha dedicato la sua vita all’editoria, alla traduzione e all’insegnamento. Ha insegnato presso la Facoltà di lettere e filosofia di Trieste. Nel 1998 è stato docente e direttore del dipartimento di lingua e letteratura slovena presso La Sapienza di Roma, e dal 2001 è professore straordinario e direttore del dipartimento di lingua e letteratura slovena presso la Facoltà di lettere di filosofia di Trieste. Attualmente è professore ordinario al Dipartimento di studi umanistici dello stesso ateneo. Nel suo ricco opus si è occupato prevalentemente di autori sloveni che operano all’estero. Košuta è attivo nel campo del dialogo interculturale e collabora attivamente con la comunità culturale italiana. Il suo opus d’autore comprende pubblicazioni in italiano e sloveno e numerosi articoli in rassegne e riviste. Košuta è membro dell’Associazione scrittori sloveni e del PEN. Nel 2021 ha vinto il premio Trubar per la salvaguardia dell’eredità culturale nazionale, assegnato dalla Biblioteca nazionale e universitaria di Lubiana.
Stefano Lusa (1968), storico e giornalista. Dottore in Storia delle Società Contemporanee all'Università di Torino, attualmente è caporedattore del programma informativo di Radio Capodistria per cui conduce la trasmissione di approfondimento Il vaso di Pandora. Per l'emittente nel 2015 ha seguito i profughi sulla rotta balcanica. Corrispondente dalla Slovenia di Osservatorio Balcani e Caucaso, collabora con testate italiane, slovene e croate. Come storico si è occupato dei processi di democratizzazione nell'ex Jugoslavia e dei rapporti italo-sloveni. È autore di Italia-Slovenia 1990-94 (2001) e La dissoluzione del potere (2007).
Diego Marani (Tresigallo, Ferrara, 1959) scrittore italiano e glottoteta. Lavora presso la Commissione europea dove si occupa di politica del multilinguismo ed è l’inventore della lingua-gioco Europanto. Nel 2000 è uscito il suo primo romanzo Nuova grammatica finlandese (tradotto in sloveno dalla scrittrice Veronika Simoniti: Nova finska slovnica (2008)), che gli è valso il Premio Grinzane Cavour, a cui è seguito L’ultimo dei vostiachi (2002, Premio Selezione Campiello). Tra gli altri libri pubblicati, si ricordano: A Trieste con Svevo (2003) Il compagno di scuola (2005), Il cane di Dio (2012), Vita di Nullo (2017) e L’uomo che voleva essere una minoranza (2022). Marani è stato anche direttore dell’Istituto italiano di cultura di Parigi.
Nela Poberžnik (Slovenj Gradec, 1994) je diplomirana literarna komparativistka, ki študira na ljubljanski Akademiji za vizualne umetnosti (AVA). V Ljubljani trenutno tudi živi in ustvarja. Njeno ustvarjanje zajema pisanje pesmi in spekter vizualnih praks s posebnim mestom za kolaž in avtoportret. Njeni fotokolaži so bili razstavljeni na prvi koroški paradi ponosa v Slovenj Gradcu, na mednarodnem festivalu kolaža Kaos v Kranju, na Fotovizijah v Rotundi SNG Nova Gorica, že prej pa je s fotografijo sodelovala na skupinskih razstavah po Sloveniji, mdr. v Cankarjevem domu v okviru natečaja revije za kulturo Emzin. Sodeluje z umetniško skupino Ignor, ki je izdala kolektivno knjižico 3v1 tudi z njenimi pesmimi. Njena poezija je bila objavljena v Litru jezika, Novem zvonu (zdajšnji Nebulae), Literarni krpanki, Odsevanjih, zbornikih festivalov Ignor in O’Brk ter na platformi Stigma. Leta 2021 se je uvrstila v polfinale Pesniškega turnirja in prispevala pesem za performativno tetoviranje Dejana Kobana (projekt Pre_več). Rada dramatično izziva meje in norme. Poskuša razkrivati (mnogokrat neprijetno in lepljivo) snov pod povrhnjico ter se soočati z ambivalenco identitete in obstoja nasploh. Trudi se vzpostavljati dialoge med (navidezno) nasprotnimi entitetami, pri čemer jo zanimajo ustaljeni in mnogokrat zakrneli, zastareli in/ali nezavedni konstrukti človekovega delovanja. Ob tem surovo naleti na ukleščenost v naravne ali družbeno konstruirane mehanizme.
Aljoša Pužar è culturologo e scrittore. Nato a Fiume. Ha frequentato gli studi di croatistica a Fiume e letteratura comparata a Zagabria. Ha conseguito il dottorato di ricerca nel 2016 a Fiume sul tema della teoria antropologica e culturale degli stati intermedi e nel 2015 a Cardiff sul tema degli studi di genere e dei giovani. Dal 2002 è stato docente presso l’Università di Trieste e dal 2003 a Fiume. Dal 2006 al 2016 ha insegnato studi culturali, antropologia culturale, geografia culturale, studi sulle donne e altro presso l’Università di Seul (Corea del Sud). Dal 2017 insegna teoria culturale e antropologia culturale presso il Dipartimento di Studi Culturali della Facoltà di Scienze Sociali di Lubiana. Ha pubblicato libri sulla storia della letteratura, studi di confine, sulla cultura coreana ecc. È stato l’editorialista di quotidiani, redattore, traduttore letterario e ha anche pubblicato saggi, racconti e poesia. È membro della presidenza dell’organizzazione culturale mondiale, membro del Reale Istituto Antropologico di Londra e della sede croata del P.E.N. Vive sulla tratta Lubiana – Fiume.
Milan Rakovac scrittore, poeta, giornalista (Rakovci vicino a Parenzo, 12 dicembre 1939). Ha frequentato le scuole elementari e superiori a Pola e Zagabria. Si è laureato presso l’Accademia Navale di Divulje. Dopo aver completato il servizio militare, ha ricoperto incarichi politici a Pola, Fiume e Zagabria.
Per due anni è stato il caporedattore del giornale quotidiano Glas Istre (1973 – 1975). Ha trascorso la maggior parte della sua vita lavorativa fino al suo pensionamento alla Televisione Zagabria (televisione croata) come redattore e autore di importanti documentari, reportage e interviste.
Nel 2000 sono stati fondati, su sua iniziativa, gli Incontri internazionali di frontiera Forum Tomizza, che si svolgono a Umago, Capodistria e Trieste, promuovendo un dialogo culturale e sociale nel territorio di confine e nella regione allargata.
Ha tradotto dall’italiano il romanzo “La miglior vita” di Fulvio Tomizza (Pola-Fiume, 1980), il libro documentario “L’identità cancellata” di Paolo Parovela (Pisino, 1993) e lo studio “Irredentismo adriatico” di Angelo Vivante (Zagabria, 2002). È autore o coautore di diverse monografie, testi di canzoni di musica popolari, sceneggiature cinematografiche, nonché molti dei suoi testi sono stati anche messi in scena nei teatri.
L’opera “Izabrana djela Milana Rakovca” è stata pubblicata nel 2015 (V.B.Z., Zagabria) in quattro volumi e rappresenta la somma dei suoi cinquant’anni di produzione, come uno dei più importanti autori istriani, innovatore letterario e avanguardia.
Opere: „Priko Učke“ (poesia, saggi, diario di viaggio, documenti, 1980), “Sik” (canzoni, 1980), “'Riva i druži ili, caco su nassa dizza“ (romanzo, 1983), „Haluj ili Sunce je ditesino zlatno“ (romanzo, 1986), „Sliparija“ (romanzo, 1986), „Snovid“ (romanzo, 1987), „Istragram: štorije i uganke“ (racconti brevi, 2000), „Cha for kids“ (canzoni, 2004), „La Triestina“ (romanzo, 2006), „Kvarnerski otočni lucidar“ (saggi, 2006), „Besida priletuća“ (canzoni, 2009), „Sinovi Istre“ (saggi, 2009), „Adrianske kartoline“ (con Jovana Nikolaidis, lettere, 2021)
Sanja Roić (Pola, 1953) si è laureata in italianistica e germanistica presso la Facoltà di lettere e filosofia di Zagabria, e presso lo stesso ateneo ha completato il master e il dottorato di ricerca. Dal 2005 è professoressa ordinaria a tempo indeterminato sempre presso lo stesso ateneo ed è in pensione dal 2018. Durante la sua carriera ha svolto l’incarico di responsabile della Cattedra di letteratura italiana e presidentessa del Dipartimento di italianistica. Ha pubblicato numerose pubblicazioni d’autore, ha redatto molte raccolte ed è autrice di più di cento pubblicazioni scientifiche raccolte in pubblicazioni specializzate di cultura e letteratura italiana (dal XVI al XXI secolo) e comparatistica. Nel 1999 l’Istituto italiano di cultura di Zagabria le ha conferito il premio annuale di italianistica, mentre nel 2007 il Presidente della Repubblica le ha conferito l'onorificenza di Commendatore dell’Ordine della “Stella della solidarietà" per i merito in campo della promozione della cultura italiana. Nel 2014 ha vinto il premio Flaiano per gli italianisti all’estero; premio conferito per il libro Istočno i zapadno od Trsta (Zagabria, 2013).
La professoressa Sanja Roić partecipa agli Incontri internazionali di frontiera Forum Tomizza a Umago, Capodistria e Trieste, dai loro inizi nel 2000. Nelle prime edizioni del convegno in veste di relatrice e introduce il pubblico a nuove modalità di lettura dell’opus di Fulvio Tomizza. Svolge un importantissimo ruolo nell’attività editoriale della Biblioteca civica Umago nei progetti legati alle traduzioni croate delle opere di Tomizza: nel 2005 scrive la prefazione per il libro per bambini I buhe kašlju (Anche le pulci hanno la tosse), e dal 2010 è consulente redazionale nei progetti di traduzione in croato dei libri di Fulvio Tomizza; traduzioni effettuate da Lorena Monica Kmet. La Biblioteca civica Umago pubblica una nuova traduzione ogni due anni (a partire dal 2010). La prof. ssa Sanja Roić scrive la prefazione di ogni singola traduzione. Durante gli anni d’insegnamento presso la Facoltà di lettere e filosofia di Zagabria era titolare del corso Istria e Trieste nell’opus letterario di Fulvio Tomizza, durante il quale portava i suoi studenti a Umago, Capodistria e Trieste, e in tal modo ha sostenuto lo sviluppo del progetto degli Itinerari tomizziani; sviluppati dalle prima citate città. La pubblicazione Fulvio Tomizza i sudbina granice (2019) edita in coproduzione editoriale dalla Hrvatska sveučilišna naklada e la Biblioteca civica Umago, rappresenta il culmine della collaborazione tra Sanja Roić e la Biblioteca civica Umago, ovvero il Forum Tomizza. Questa pubblicazione raccoglie le ricerche interculturali e imagologiche dell’opus di Fulvio Tomizza, realizzati durante il pluriennale studio dell’opus di Tomizza.
Dušan Šarotar (Murska Sobota, 1968) scrittore, poeta, sceneggiatore e fotografo. Ha studiato sociologia e filosofia presso l'Università di Lubiana, dove tuttora vive e lavora. Per diversi anni è stato membro del comitato redazionale della casa editrice Beletrina e redattore della rivista AirBeletrina. Dal 2000 lavora come artista indipendente. Finora ha pubblicato 14 libri di prosa e poesia; le sue poesie fanno parte di diverse antologie nazionali ed estere e le sue opere sono state tradotte in diverse lingue. Šarotar è autore di numerose sceneggiature per documentari e lungometraggi. Il tema centrale delle sue opere è il destino della comunità ebraica e l'Olocausto a Murska Sobota e nel Prekmurje in generale. Nel 1999 ha pubblicato il suo primo romanzo, Potapljanje na dah, mentre il suo debutto poetico con Krajina v molo è del 2006. Nel 2007 è stato nominato al Premio Kresnik per il suo romanzo Biljard v Dobrayu, una rassegna storica sul destino degli ebrei nel Prekmurje. Tra le sue opere vanno menzionati i romanzi Nostalgija (2010), Panorama (2014) e Zvezdna karta (2021). Il suo lavoro più recente è un libro di poesie in prosa Nikomah poroča (2023). Šarotar ha ricevuto il premio Župančič per la creatività per il periodo 2021-2023.
Giona Tuccini (Fucecchio, provincia di Pisa, 1974), già professore ordinario di Letteratura italiana alla University of Cape Town, insegna ora Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”. Oltre a essersi occupato di letteratura medievale e rinascimentale, di misticismo e letteratura religiosa, della cultura spirituale primo-novecentesca, si è dedicato allo studio di autori e tendenze del Novecento letterario, in particolare di Pier Paolo Pasolini e di Enrico Pea. È socio corrispondente dell’Accademia Nazionale dell’Arcadia, nonché membro del comitato direttivo della rivista internazionale “Studi pasoliniani”. Tra i numerosi lavori vanno menzionati Degno del cielo. Umanesimo plebeo e poetica del sacrificio in “Accattone” di Pasolini (2021), Elegie del caos. Civiltà classica e cultura moderna nell’opera di Pasolini (2024).
Ahmed Burić (Sarajevo, 1967) poeta, scrittore, giornalista, traduttore. È autore di libri di poesie “Bog tranzicije”, “Posljednje suze nafte i krvi”, “Hipertenzija”, “Maternji jezik”; di libri di racconti brevi “Devet i po”, di raccolte di saggi e rubriche “Od Ivana do Azize” e del romanzo “Tebi šega što se zovem Donald". Traduce in lingua bosniaca gli scrittori e poeti sloveni, tra cui le opere di Vlado Kreslin, Esad Babačić, Dušan Šarotar e Goran Vojnović. Ha pubblicato l’album di parole parlate Sin pustinje (2022), nato dalla collaborazione con il musicista, compositore e produttore Damir Imamović, e che comprende i musicisti ospiti Toni Kitanovski, Ivan Mihajlović, Goran Milošević, Nenad Kovačić e Benjami Drijenčić.
Saša Ćirić (1975), critico letterario e saggista. Curatore della trasmissione “Oko Balkana” su Radio Beograd 2, dove segue da un decennio e mezzo la letteratura post-jugoslava e balcanica. È stato uno dei redattori di Beton (2006-2019), supplemento di impegno letterario del quotidiano “Danas”, il cui archivio è oggi conservato sul portale elektrobeton.net. È autore di quattro libri di recensioni e analisi comparative della letteratura regionale, due libri teatrali e radiodrammi, e anche di un libro di analisi del cinema contemporaneo.
Nina Dragičević (1984) è poetessa, compositrice e dottoressa di ricerca in sociologia. È autrice dei libri: Kdo ima druge skrbi (2014), Slavne neznane (2016), Med njima je glasba (2017), Ljubav reče greva (2019), To telo, pokončno (2021), Kako zveni oblast? (2022) e Ampak kdo? (2023). Per la sua poesia ha ricevuto il premio Jenko (2021), il premio Župančič (2020), il premio Cavaliere della poesia nel 2018 (per la prima volta nella storia del concorso, ha vinto sia il premio della giuria che il premio del pubblico). Ha vinto la borsa di studio del Werner Düttman Fellow 2023 (Accademia delle Arti di Berlino). http://ninadragicevic.com/
Monika Herceg (Sisak, 1990), scrittrice e attivista. Nel 2017 ha ricevuto il premio Goran per giovani poeti per il miglior manoscritto inedito di debutto “Početne koordiante”. Il libro è stato pubblicato nel 2018 ed ha ricevuto molti altri premi. Per la sua seconda raccolta pubblicata “Lovostaj” (2019), ha ricevuto il premio Na vrh jezika. Per i suoi racconti brevi e le poesie ha vinto anche il Premio Lapis Histriae (2019), Biber e il secondo premio al festival Castello di Duino. Nel 2020 ha pubblicato la sua terza raccolta di poesie “Vrijeme prije jezika” e il suo primo testo teatrale “Gdje se kupuju nježnosti" che tratta di violenza sulle donne, dei traumi transgenerazionali e dei rapporti nel patriarcato. Nel 2021 ha ricevuto il premio Marin Držić per il dramma “Ubij se, tata”. Conduce azioni per combattere la violenza contro i migranti, e ha anche iniziato un forum Pjesnikinja petkom, in cui mette in rilevanza la creatività delle poetesse.
Maja Klarić (Sebenico, 1985), poetessa e scrittrice di letteratura di viaggio. Si è laureata in lingua e letteratura inglese e letterature comparate alla Facoltà di lettere e filosofia di Zagabria. Maja Klarić è alla guida dell’associazione culturale Fotopoetika, nell’ambito della quale organizza varie manifestazioni, tra l’altro gli incontri poetici Šumski pjesnici a Butori, nei pressi di Grisignana. Finora ha soggiornato in varie residenze letterarie in Brasile, Estonia e Grecia, e ha pubblicato tre raccolte di poesie di viaggio “Život u ruksaku" (2012), "Quinta Pitanga" (2013) e "Nedovršeno stvaranje" (2015), due racconti poetici di viaggio "Vrijeme badema" (2016, 2018) relativo al Camino de Santiago e "Približavanje zore: put 88 hramova" (2019) sul pellegrinaggio zen in Giappone. Dopo più di 3000 chilometri attraversati, poco tempo fa Maja ha scambiato il cammino con il Bookmobil, una biblioteca e libreria vagante, che ha come scopo la promozione della poesia, della letteratura da viaggio e la lettura, specialmente nei posti in cui è più difficile accedere ai libri e di conseguenza la gente legge di meno.
Barbara Korun (Lubiana, 1963) è poetessa, saggista, critica e promotrice di poesie scritte da donne. Per molti anni ha insegnato sloveno nei licei, per diversi anni ha anche lavorato come lettrice e direttrice artistica nei teatri sloveni, oggidì è libero professionista nel campo della cultura.
Ha pubblicato sette raccolte di poesie; il suo primo romanzo Ostrina miline (1999) è stato premiato alla Fiera del Libro Slovena come miglior romanzo d'esordio dell'anno, la raccolta Pridem takoj (2011) ha ricevuto il Premio “Veronika”, il Premio “Zlata ptica” per meriti speciali nella poesia ed è stata nominata per il Premio “Kritiško sito«; la raccolta Vmes (2016) è stata nominata per il Premio “Veronika” e la sua ultima raccolta Idioritmija (2021) per il Premio “Jenko”. Nel 2020 ha ricevuto il premio MIRA, assegnato dal Comitato Femminile del Centro PEN Sloveno. È inoltre vincitrice di due premi internazionali italiani: il Premio Leonardo Polverini (Anzio, 2014) e il Premio Regina Coppola (Baronissi, 2016).
Organizza regolari incontri mensili per la lettura di nuove poesie di poetesse slovene “Pesnice o pesnicah”. Come interprete delle poesie di Srečko Kosovel, ha collaborato con il versatile percussionista musicale Zlatko Kaučič nella creazione del CD “Vibrato tišine”. Ha anche diretto un monodramma, l’adattamento del “Gospa Judit” di Ivan Cankar, con Lenča Ferenčak. La sua poesia è stata tradotta in quattordici monografie personali e in più di ottanta antologie in più di venti lingue.
Bojan Krivokapić (Bačka Topola, 1985) scrittore. Si è laureato in letterature comparate presso la Facoltà di lettere e filosofia di Novi Sad. Krivokapić è redattore presso la casa editrice Treći Trg e conduce corsi di scrittura creativa. Finora ha pubblicato quattro libri: “Trči Lilit, zapinju demoni” (prosa breve, Kikinda, 2013), “Žoharov let” (poesie, Stolac, 2014), “Proleće se na put sprema” (romanzo, Belgrado, 2017; Sarajevo-Zagabria 2017) e “Gnezdo dečaka” (poesie, Belgrado, 2019.). La sua raccolta “Trči Lilit, zapinju demoni” è stata tradotta in lingua italiana con il titolo “Corri Lilit, i demoni inciampano: omnibus, pubblicato dalla Biblioteca civica Pisino e tradotto da Vanessa Begić. Krivokapić è vincitore di vari premi di prosa: Ulaznica (Zrenjanin, 2011), Đura Đukanov (Kikinda, 2012), Edo Budiša (Pisino, 2014), Biber (Sarajevo, Belgrado, 2021), e il premio Mak Dizdar per la poesia (Stolac, 2013). La Casa degli scrittori di Pisino nel 2014 ha pubblicato come premio l’edizione bilingue del libro “Trči Lilit, zapinju demoni – Corri Lilit, i demoni inciampano“, tradotta da Vanesa Begić. Il romanzo “Proleće se na put sprema” del 2018 gli è valso a Rovigno il premio Mirko Kovač per miglior romanzo di un giovane autore dalla Serbia, Bosnia ed Erzegovina, Croazia e Montenegro. I suoi testi letterari sono stati tradotti in italiano, tedesco, ungherese, albanese e inglese. Vive a Novi Sad.
Jedrt Maležič (1979), scrittrice e traduttrice. Si è laureata presso il Dipartimento di Interpretazione e Traduzione della Facoltà di Filosofia di Lubiana, specializzandosi in lingua inglese e francese. Nel 2014, con il suo racconto breve, è entrata in finale al Concorso Lapis Histriae e all’11º Fabula Festival ha vinto la prosa a tutto tondo. Ha pubblicato due raccolte di storie brevi: Težkomentalci (2016) e Bojne barve (2016), dopodiché i romanzi Vija vaja ven (2018), Napol morilke (2021) e Križci, krožci (2022). Traduce la letteratura narrativa e socio-umanistica; tra gli altri, ha tradotto in lingua slovena i seguenti scrittori: Virginie Despentes, Khaled Hosseini, Julie Otsuka, Eve Ensler, Mircea Eliadea, Emmanuel Carrère, Bruno Latour…
Laura Marchig (Fiume, 1962), poetessa, scrittrice e autrice di testi per il teatro. Si è laureata in lettere moderne all'Università degli studi di Firenze. Dal 2003 al 2009 è stata direttrice della rivista trimestrale di cultura La battana. Dal 2004 al 2014 è stata direttrice del Dramma italiano, compagnia stabile italiana che opera in seno al Teatro nazionale croato Ivan Zajc di Fiume. Sotto la sua direzione, il Dramma italiano ha avuto modo di vincere più di una ventina di prestigiosi premi nazionali e internazionali. Laura Marchig alterna l'attività letteraria a quella teatrale; è poetessa, scrittrice, ma anche traduttrice, autrice dei testi per le canzoni di vari interpreti e gruppi pop. Fino ad ora ha pubblicato quattro libri di poesie, e il romanzo "Snoopy polka: noir balcanico", pubblicato nel marzo del 2015 dalla casa editrice Oltre di Torino. La traduzione croata del romanzo "Snoopy polka" è stata pubblicata nel 2019 dalla Shura publikacije di Abbazia, traduttrice Lorena Monica Kmet.
Dragan Markovina (Mostar, 1981), è dottore di ricerca in scienze storiche, scrittore, corsivista e attivista. Vive e lavora a Spalato. Si è laureato in Storia presso la Facoltà di Studi croati di Zagabria, dopodiché ha lavorato presso il Dipartimento di Storia presso la Facoltà di Filosofia di Spalato dal 2003 al 2014. Come critico radicale dell’attuale situazione politica in Croazia, nel 2016 fonda il partito politico Nova ljevica, che sostiene il socialismo democratico. È autore dei libri “Između crvenog i crnog: Split i Mostar u kulturi sjećanja” (2014), “Tišina poraženog grada” (2015), "Jugoslavenstvo poslije svega" (2015), „Povijest poraženih“ (2016), „Doba kontrarevolucije“ (2017), „Usamljena djeca juga“ (2018), „Jugoslavija u Hrvatskoj“ (2018), „Neum Casablanca“ (2021), „Povijest, politika, popularna kultura“ (2022) i „14. februar 1945.“ (2023). Ha ricevuto il Premio Mirko Kovač per il suo primo libro. È redattore ordinario del portale telegram.hr e del quotidiano di Sarajevo “Oslobođenje”, ed è anche membro del centro PEN in Bosnia ed Erzegovina.
Aljoša Pužar è culturologo e scrittore. Nato a Fiume. Ha frequentato gli studi di croatistica a Fiume e letteratura comparata a Zagabria. Ha conseguito il dottorato di ricerca nel 2016 a Fiume sul tema della teoria antropologica e culturale degli stati intermedi e nel 2015 a Cardiff sul tema degli studi di genere e dei giovani. Dal 2002 è stato docente presso l’Università di Trieste e dal 2003 a Fiume. Dal 2006 al 2016 ha insegnato studi culturali, antropologia culturale, geografia culturale, studi sulle donne e altro presso l’Università di Seul (Corea del Sud). Dal 2017 insegna teoria culturale e antropologia culturale presso il Dipartimento di Studi Culturali della Facoltà di Scienze Sociali di Lubiana. Ha pubblicato libri sulla storia della letteratura, studi di confine, sulla cultura coreana ecc. È stato l’editorialista di quotidiani, redattore, traduttore letterario e ha anche pubblicato saggi, racconti e poesia. È membro della presidenza dell’organizzazione culturale mondiale, membro del Reale Istituto Antropologico di Londra e della sede croata del P.E.N. Vive sulla tratta Lubiana – Fiume.
Marijan Rupert ha studiato letteratura comparata e sociologia della cultura presso la Facoltà di Lettere di Lubiana. È sempre stato affascinato dal rapporto tra letteratura e belle arti. Ha conseguito la laurea magistrale sul tema Ut pictura poesis con il prof. dott. Braco Rotar. Dopo la laurea, ha studiato a Parigi teoria del romanzo con il suo mentore Milan Kundera e a Vienna con varie borse di studio. Dal 1994 è impiegato presso la Biblioteca Nazionale e Universitaria di Lubiana, dal 2006 al 2019 come caporeparto e in seguito come curatore della Collezione manoscritti. Nel suo lavoro si occupa concretamente di storia letteraria: gli archivi e i lasciti dei letterati, con i quali collabora, gli offrono una visione specifica, soprattutto più personale, della vita degli scrittori e, allo stesso tempo, della genesi delle loro opere letterarie.
Ha allestito un gran numero di mostre e ha partecipato professionalmente a molte altre, principalmente sul tema della storia letteraria e culturale slovena, così nella Biblioteca Nazionale e Universitaria di Lubiana che altrove (Galleria Moderna, Galleria Nazionale, Cankarjev dom, Casa Plečnik, Museo Civico ). Ha collaborato con molte istituzioni (Istituto di Letteratura e Studi Letterari ZRC SAZU, Facoltà di Filosofia, musei, biblioteche, Società per gli Studi Domestici, Literaturhaus (Vienna)...) e in vari progetti di ricerca e mostre. Pubblica saggi, studi nei cataloghi, prefazioni e postfazioni, saggi divulgativi su riviste e quotidiani, partecipa alle riprese di documentari e sensibilizza l’opinione pubblica sulle problematiche del patrimonio letterario con relazioni e conferenze a simposi in patria e all'estero.
Renata Salecl (Slovenj Gradec, 1962), filosofa, sociologa e giurista. Ha studiato filosofia e ha conseguito il dottorato di ricerca in sociologia. È ricercatrice superiore all'Istituto di Criminologia della Facoltà di Giurisprudenza presso l’Università di Lubiana e professoressa presso il Collegio Birkbeck dell’Università di Londra. Il suo interesse scientifico interdisciplinare unisce diritto, criminologia, scienze politiche e psicoanalisi. Nel 2010 è stata eletta scienziata slovena dell’anno, e nel dicembre dello stesso anno Delo l'ha scelta come persona dell’anno in Slovenia. Nel marzo del 2011 è stata eletta donna di maggior successo in Slovenia. I suoi libri sono stati tradotti in 15 lingue. Finora, in Croazia sono stati pubblicati i seguenti libri: “Protiv ravnodušnosti” (2002), “Tiranija izbora” (2012), "Čovjek je čovjeku virus" (2021), "Strast prema neznanju" (2022). http://renatasalecl.com
Marcel Štefančič jr (Brežice, 1960), critico cinematografico, presentatore televisivo e giornalista pubblicista (Mladina, Global). Ha conseguito la laurea specialistica in filosofia presso la Facoltà di lettere e filosofia di Lubiana. Sicuramente uno dei personaggi più produttivi e brillanti della saggistica slovena. Ha scritto più di sessanta libri sul film, sulla letteratura, sulla cultura pop e sugli attuali eventi socio-politici. Štefančič è un eccellente americanologo. Infatti, il suo maestoso libro in due volumi "Zadnji film: o vzponu in propadu novega Hollywooda" (2007) rappresenta un'indispensabile opera di riferimento sulla cinematografia. A parimerito è epocale il libro sul film sloveno del socialismo "Maškerada" (2013). I suoi migliori saggi sui fenomeni socio-culturali del 20˚ secolo sono raccolti nel libro "Zakaj si življenje zasluži, da ga izgubimo" (Perché la vita merita di essere sprecata, 2012). Štefančič in modo originale e molto ironico scrive di Amy Winehouse, Roman Polanski, Hunter S. Thompson, Simone de Beauvoir, J. D. Salinger, Norman Mailer... polemizzando apertamente sull'americanismo invasivo. Negli ultimi anni hanno avuto un grande interesse da parte del pubblico i due saggi "Ivan Cankar: eseji o najvećem" (2018) e "Slovenski san: eseji o nama" (2021).
Rosanna Turcinovich Giuricin giornalista e scrittrice. Nata a Rovigno. Si è formata al quotidiano La voce del Popolo di cui è stata corrispondente da Trieste dal 2006 al 2020. Ha collaborato con Trieste Oggi, Il Meridiano, il Piccolo-Istria Amica, Telequattro e TeleCapodistria. È direttore del periodico La Voce di Fiume e del magazine Eccellenze/Excellency. Ha pubblicato diversi libri sulla cultura e la storia dell'Istria. I suoi ultimi romanzi sono “Maddalena ha gli occhi viola” (2015, nel 2022 la traduzione in inglese), “Occhi mediterranei” (un esperimento di romanzo a più mani con Christophe Palomar e Dario Fertilio, 2019); “Tutto ciò che vidi: parla Maria Pasquinelli” (scritto con Rossana Poletti, 2020), “Esuli due volte” (2021). Al suo attivo centinaia di interviste ai protagonisti e discendenti delle genti dell’Adriatico orientale andati esuli nel mondo dopo la seconda guerra mondiale – alla ricerca di un proprio futuro. Rosanna Turcinovich Giuricin è spesso stata premiata in Istria e in Italia, ha anche vinto il Premio Tomizza conferito dal Lions Club Trieste Europa nel 2021.
Goran Vojnović (Lubiana, 1980), scrittore e regista sloveno. I tre romanzi da lui finora pubblicati, sono stati premiati con il premio sloveno Kresnik per il miglior romanzo. Nella regione è conosciuto come l'autore del romanzo “Cefuri raus!: feccia del Sud via da qui”, 2008). In Slovenia, il romanzo ha attirato una grande attenzione da parte del pubblico, dei critici e della polizia, ed è stato adattato per il teatro e il cinema, nella regia dell'autore stesso. Nel 2012 è uscito il suo secondo romanzo “Jugoslavia, terra mia“, esaurito in pochi giorni. Il terzo romanzo “Figa” (Il fico) è stato pubblicato nel 2016, e poi nel 2021 pubblica il quarto romanzo intitolato "Đorđić se vraća". Tutti e quattro i romanzi sono stati tradotti in croato, e i primi due anche in italiano. Goran Vojnović scrive per la rivista slovena Dnevnik; una raccolta dei suoi articoli è stata pubblicata con il titolo “Ko Jimmy Choo sreča Fidela Castra” (Quando Jimmy Choo incontra Fidel Castro, 2010). Nel 2022 ha pubblicato la raccolta di saggi autobiografici "Zbiralec strahov" e il suo primo libro per bambini "Sinica in taščica". Vojnović è autore anche di numerosi cortometraggi e tre lungometraggi “Piran – Pirano” (2010), il prima menzionato “Cefuri raus!“ (2013) e l'anno scorso “Nekoč so bili ljudje” (Una volta erano persone).
Diego Zandel, scrittore. Figlio di esuli fiumani, è nato nel campo profughi di Servigliano nel 1948. Ha all’attivo una ventina di romanzi, tra i quali Massacro per un presidente (Mondadori 1981), Una storia istriana (Rusconi 1987), I confini dell’odio (Aragno 2002, Gammarò 2022), Il fratello greco (Hacca 2010), I testimoni muti (Mursia 2011). Ha scritto il saggio “Invito alla lettura di Andrić” (con Giacomo Scotti, 1981). Esperto di Balcani, è anche uno degli autori del docufilm Hotel Sarajevo, prodotto da Clipper Media e Rai Cinema (2022).
Loredana Bogliun (Pola, 1955), poetessa, psicologa, sociologa. Ha completato gli studi di dottorato al Dipartimento di Psicologia presso l’Univesità di Lubiana. Ha insegnato psicologia e sociologia all’Università di Pola, Fiume e Trieste. Scrive poesie nella parlata dignanese (idioma istroromanzo) e in lingua italiana. Le sue poesie sono state pubblicate in croato, sloveno, macedone, romeno, lingua hindi e in dialetto ciacavo istriano. È stata vincitrice di molti premi letterari in Croazia e in Italia. Tra le sue raccolte di poesie citiamo: „Poesie“ (1988), edizione trilingue “Mazere/Gromače/Muri a secco” (1993), “La peicia” (1997), “La trasparenza - cinque poesie cinque incisioni” (1997), “Soun la poiana / Sulla poiana” (2000), “Graspi / Grappoli” (2013), “Sfisse/fessure spirigli” (2016), “Per Creisto inseina imbroio” (2021).
Katja Hrobat Virloget, antropologa. Insegna presso il Dipartimento di Antropologia e Studi Culturali alla Facoltà di Studi Umanistici presso l'Università del Litorale a Capodistria. Si è laureata presso il Dipartimento di Archeologia, e ha conseguito il dottorato di ricerca nel 2009 presso il Dipartimento di Etnologia e Antropologia Culturale presso la Facoltà di Filosofia a Lubiana. I suoi temi di ricerca sono le migrazioni, l’antropologia della memoria, i beni culturali e immateriali, il folclore e la mitologia. Ha pubblicato uno studio intitolato “V tišini spomina: “Eksodus” in Istra” (2021), in cui indaga attraverso le esperienze personali e ricordi di molti interlocutori il contesto sociopsicologico e politico della migrazione di un grande numero di abitanti delle città costiere dell’Istria slovena dopo l’anno 1945. Ha ricevuto il premio sloveno Prometej znanosti e il premio sloveno Bartol per l’eccellenza scientifica. Ha organizzato numerosi convegni scientifici internazionali sulle migrazioni e la memoria dei popoli.
Vid Karlovšek (2000), koprski pesnik. Študira svetovno književnost in slovenistiko v Ljubljani. Revialno objavlja prozo in literarne ocene, predvsem pa pesmi, polne mladostnega iskanja in pomenskih presenečenj. Lani je bil med nominiranci lanskega festivala mlade literature Urška. Ob koncu lanskega leta smo ga srečali na interdisciplinarnem večeru Pesniške mnogoživke v koprskem Libertasu. Je član pesniškega kolektiva Pero Srce, ki je izdal dva zbornika (Mohito z limeto in Sex on the beach).
Maja Klarić (Sebenico, 1985), poetessa e scrittrice di letteratura di viaggio. Si è laureata in lingua e letteratura inglese e letterature comparate alla Facoltà di lettere e filosofia di Zagabria. Maja Klarić è alla guida dell’associazione culturale Fotopoetika, nell’ambito della quale organizza varie manifestazioni, tra l’altro gli incontri poetici Šumski pjesnici a Butori, nei pressi di Grisignana. Finora ha soggiornato in varie residenze letterarie in Brasile, Estonia e Grecia, e ha pubblicato tre raccolte di poesie di viaggio “Život u ruksaku" (2012), "Quinta Pitanga" (2013) e "Nedovršeno stvaranje" (2015), due racconti poetici di viaggio "Vrijeme badema" (2016, 2018) relativo al Camino de Santiago e "Približavanje zore: put 88 hramova" (2019) sul pellegrinaggio zen in Giappone. Dopo più di 3000 chilometri attraversati, poco tempo fa Maja ha scambiato il cammino con il Bookmobil, una biblioteca e libreria vagante, che ha come scopo la promozione della poesia, della letteratura da viaggio e la lettura, specialmente nei posti in cui è più difficile accedere ai libri e di conseguenza la gente legge di meno.
Gorazd Kovačič (1977), sociolog. Poučuje na Oddelku za sociologijo Filozofske fakultete Univerze v Ljubljani. Raziskuje sociološko in politično teorijo. Leta 2010 je doktoriral s temo Koncept družbe in družbenega pri Hannah Arendt kot prispevek k dekonstrukciji sociologije. Raziskovalno se ukvarja s sociološko teorijo, politično teorijo, politično sociologijo, analizo političnih ideologij, državljansko vzgojo, študiji medijskih diskurzov in študiji evro-atlantskih integracij. Sodeloval je v več raziskovalnih in izobraževalnih projektih Mirovnega inštituta, inštituta za sodobne družbene in politične študije.
Stefano Lusa (1968), storico e giornalista. Dottore in Storia delle Società Contemporanee all'Università di Torino, attualmente è caporedattore del programma informativo di Radio Capodistria per cui conduce la trasmissione di approfondimento Il vaso di Pandora. Per l'emittente nel 2015 ha seguito i profughi sulla rotta balcanica. Corrispondente dalla Slovenia di Osservatorio Balcani e Caucaso, collabora con testate italiane, slovene e croate. Come storico si è occupato dei processi di democratizzazione nell'ex Jugoslavia e dei rapporti italo-sloveni. È autore di Italia-Slovenia 1990-94 (2001) e La dissoluzione del potere (2007).
Federica Marzi (Trieste, 1974), scrittrice. Ha conseguito il Dottorato di ricerca in Italianistica all’Università di Trieste e alla Heinrich-Heine-Universität Düsseldorf. Ha pubblicato "In terra straniera" (2014) uno studio scientifico sulla letteratura dell’emigrazione italiana in Germania. I suoi racconti brevi sono apparsi su antologie e riviste italiane e, nella traduzione croata su Nova Istra e sul portale letterario Strane. Nel 2016, con il racconto “Crepe” si è aggiudicata il primo premio al Concorso Lapis Histriae. È stata ospite alla Residenza di scrittura Casa degli scrittori/ Kuća za pisce di Pisino, dove ha scritto parte de “La mia casa altrove”(2021). Sono in preparazione le traduzioni in croato, sloveno e in inglese.
Iztok Osojnik (Ljubljana, 1951) je človek mnogih poklicnih identitet in eden najbolj polivalentnih akterjev na slovenskem literarnem polju. Filozof, doktor zgodovinske antropologije, komparativist, slikar, esejist, književni prevajalec, predavatelj, urednik, začetnik vrste umetniških gibanj in festivalov (Galerija Equrna, Trnovski terceti, Pogovori v Vili Herberstein, Vilenica, Revija v reviji, Zlati čoln, IA). V svojem več kot 40-letnem književnem ustvarjanju je objavil preko trideset avtorskih knjig in zanje prejel vrsto domačih in mednarodnih nagrad, mdr. Jenkovo, Veronikino, Župančičevo, nagrado KONS, Velenjico - čašo nesmrtnosti. Preveden je bil v več kot petindvajset jezikov. Njegova beseda, pisana ali govorjena vselej zareže ostro, brez ostanka, v njej pa ob žvižgaški nasladi prepoznamo predvsem globok eruditski humanizem in nepopustljivo zavezanost etosu.
Aljoša Pužar è culturologo e scrittore. Nato a Fiume. Ha frequentato gli studi di croatistica a Fiume e letteratura comparata a Zagabria. Ha conseguito il dottorato di ricerca nel 2016 a Fiume sul tema della teoria antropologica e culturale degli stati intermedi e nel 2015 a Cardiff sul tema degli studi di genere e dei giovani. Dal 2002 è stato docente presso l’Università di Trieste e dal 2003 a Fiume. Dal 2006 al 2016 ha insegnato studi culturali, antropologia culturale, geografia culturale, studi sulle donne e altro presso l’Università di Seul (Corea del Sud). Dal 2017 insegna teoria culturale e antropologia culturale presso il Dipartimento di Studi Culturali della Facoltà di Scienze Sociali di Lubiana. Ha pubblicato libri sulla storia della letteratura, studi di confine, sulla cultura coreana ecc. È stato l’editorialista di quotidiani, redattore, traduttore letterario e ha anche pubblicato saggi, racconti e poesia. È membro della presidenza dell’organizzazione culturale mondiale, membro del Reale Istituto Antropologico di Londra e della sede croata del P.E.N. Vive sulla tratta Lubiana – Fiume.
Veronika Simoniti (Lubiana 1967), scrittrice. Si è laureata in lingue e letterature romanze presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Lubiana. Dal 1994 ha tradotto dall'italiano e dal francese molti autori (Calvino, Magris, Marani, Niffoi, Camilleri, Galimberti, Todorov). Nel 2005 l’editore Lud Literatura ha pubblicato la sua prima raccolta di racconti brevi, “Zasukane štorije” (Storie contorte). Nel 2011 ha pubblicato la sua seconda raccolta di racconti brevi, “Hudičev jezik” (La lingua del diavolo). I suoi racconti sono stati tradotti in quindici lingue straniere e figurano in antologie in lingue straniere (tra le quali la Best European fiction 2016). Nel 2014 è uscito il suo primo romanzo “Kameno seme” (Il seme di pietra). Nel 2019 ha pubblicato, per la casa editrice Cankarjeva založba, il suo secondo romanzo “Ivana pred morjem” (Ivana davanti al mare). È stato segnalato, inoltre, dal premio Kritiško Sito dell’Associazione dei critici letterari sloveni nel 2020, e ha vinto, nello stesso anno, il Premio Kresnik per il miglior romanzo dell’anno. È del 2019 anche “Fugato”, segnalato nel 2020 dal Premio Novo Mesto per la migliore raccolta di racconti brevi. La casa editrice Fraktura ha pubblicato il romanzo in traduzione croata, mentre l’editore milanese Morelli ha appena pubblicato la traduzione in lingua italiana “Ivana davanti al mare”. Veronika Simoniti cura un blog bilingue dedicato alla collaborazione letteraria sloveno-italiana La casa di carta – Papirnata hiša.
Selma Skenderović (2001), koprska pesnica in pisateljica. Študira svetovno književnost in slovenistiko v Ljubljani. Po pesniških začetkih v gimnazijskem Maestralu si je pridobila naziv »uršljanka 2020«, ko je zmagala na Festivalu mlade literature 2020 s kratkima pripovedma Brezimni obraz in Plitvine. Leto za tem je izšel njen prozni prvenec "Zakaj molčiš, Hava". Spremno besedo je napisala pisateljica Suzana Tratnik, izdal pa Javni sklad za kulturo leta 2021. Portret molčeče tujke med nami nas je pretresljivo ozavestil. Kot pesnica redno nastopa na festivalu Mlade rime, ki ga v Kopru pripravlja Center mladih Koper, in na drugih pesniških prireditvah po Sloveniji.
Agata Tomažič (Ljubljana, 1977) je vsestranska besedna ustvarjalka – novinarka, prevajalka in pisateljica. S svojimi pronicljivimi članki je polnila strani Dela in Pogledov, pri ZRS SAZU že leta skrbi za promocijo raziskovalnih rezultatov, prevaja humanistiko in leposlovje iz francoščine in angleščine. Literarne potopise je združila v knjigi Zakaj potujete v take dežele? (2016), zanjo je prejela krilato želvo, je tudi soavtorica žanrsko neujemljivega Blodnika po Istri (2019). Jedro njenega ustvarjanja tvorijo kratkoprozni zbirki Česar ne moreš povedati frizerki (2015) in Nož v ustih (2020) ter roman Tik pod nebom (2017). Njene pripovedi ostro zarežejo v iluzije, ki jih gojimo o svetu, ki ga soustvarjamo. Ne pristajajo na poštirkane dvojice dobrih in slabih, starih in mladih, digitalnih in analognih, grdih in lepih … Pisateljico zanima podtalje, kaj neobičajnega se dogaja običajnim ljudem, kaj brbota spodaj, kjer se skriva pristno življenje, kjer so tudi (sistemska) laž, (družbena) prevara, razočaranje, neuspeh, bolečina izgube, zagrenjenost, zlo, sovraštvo. Prav tam najde tudi črni humor.
Damir Uzunović (Sarajevo, 1965), scrittore, redattore, editore. Cofondatore, assieme a Goran Samardžić, della libreria e casa editrice "Buybook". La sua poesia e prosa sono state pubblicate in lingua inglese, francese, turca e slovena. Ha pubblicato “Kesten” (raccolta di racconti, 1996), “Brod s talismanom” (raccolta di poesie, 1992), “Mađioničar" (raccolta di poesie, 1995), “Ljudi i ptice” (raccolta di poesie, 2005), “Ja sam” (romanzo, 2021). Per questo romanzo, nel 2022, ha vinto il Premio Fric, che viene assegnato per il libro di finzione in prosa scritto in lingua croata, bosniaca, serba o montenegrina e la cui prima pubblicazione è avvenuta in Croazia. Vive e lavora a Sarajevo.
Nora Verde (Antonela Marušić; Ragusa 1974), scrittrice. Ha completato gli studi di lingua e letteratura croata a Zara. Il primo libro di poesia "Sezona bjegova" (1994) lo pubblica come studentessa. È scrittrice di libri in prosa “Posudi mi smajl” (2010), “Do isteka zaliha” (2013), “O ljubavi, batinama i revoluciji” (2016) e “Moja dota” (2021). Le traduzioni in lingua slovena: “Do razprodaje zalog” (2016) e “O ljubezni, batinah in revoluciji” (2021). La sua prosa e la sua poesia sono state pubblicate in numerose raccolte e antologie e tradotte in sloveno, inglese, tedesco, macedone e in lingua albanese. È una delle iniziatrici del portale femminista Vox Feminae. Collabora con diversi portali croati e regionali, i quali si occupano di cultura indipendente, media, letteratura, musica e diritti umani.
Nikola Vučić (Mostar, 1995), giornalista, conduttore televisivo, ricercatore. Ha compleato gli studi di letterature comparate presso la Facoltà di Filosofia a Sarajevo, discutendo la tesi sulle prospettive degli studi letterari comparati regionali alla luce della linguistica transfrontaliera. Nell'ambito di tale studio, ha considerato le riflessioni sociali e accademiche della Dichiarazione sulla lingua comune (testo firmato da oltre 200 tra linguisti, scrittori, accademici e attivisti provenienti dalla Bosnia-Erzegovina, Croazia, Serbia e dal Montenegro), di cui è firmatario ed anche uno degli autori della prima versione del documento nel 2017. Durante gli studi di letteratura, ha lavorato come giornalista e conduttore di Dnevnik presso la televisione federale di Sarajevo, da cui è passato nel 2016 alla televisione N1, dove ha fatto reportage, promozioni e lavori editoriali nel programma informativo. Collabora con le organizzazioni locali e internazionali della società per realizzare progetti di pace e quelli femministi. Si occupa di cultura contemporanea, politiche identitarie e pratiche sociali, di tale proposito pubblica su vari media e giornali. È autore dello studio "Kritika toksične muškosti" (2021)", pubblicato dalla prestigiosa organizzazione tedesca Friedrich Ebert Stiftung.
Ivana Bodrožić (Vukovar, 1982) scrittrice. Ha trascorso l'infanzia a Kumrovec, nello Zagorje, e gli anni del liceo a Zagabria. Si è laureata in filosofia e lingua e letteratura croata presso la Facoltà di lettere e filosofia di Zagabria. Ivana Bodrožić è autrice di raccolte di poesia, romanzi e raccolte di racconti premiati e tradotte: “Sinovi, kćeri”, “Prvi korak u tamu”, “Hotel Zagorje”, “Prijelaz za divlje životinje”, “100% pamuk”, “Rupa”, “In a Sentimental Mood” e “Klara Čudastvara”. Le sue opere sono state tradotte in una decina di lingue europee e le suo opere letterarie sono state premiate con importanti premi nazionali e internazionali, tra i quali il premio Goran per giovani poeti; Kiklop, per il miglior romanzo Prix Ulysse, premio per il migliore romanzo esordiente nella regione del Mediterraneo; Kočićevo pero; premio letterario della Regione Istriana Edo Budiša; Balkan Noir a altri.
Goran Božičević (Zara, 1962) si occupa di attività di educazione alla pace dal 1993 come cofondatore del Volonterski Projekt Pakrac, Centar za mirovne studije, Zagabria 1996, Miramida Centar, Grisignana 2002, Ustanova Politika nenasilja, Osijek 2021. Lavora su tutto il territorio del ex-Yugoslavia, in Ukraina dal 2013 e ovunque lo chiamano. Božičević è responsabile di varie corsi di educazione presso i Mirovni studij a Zagabria e al Forum ZFD a Colonia. Dal 2014 scrive #miramidalije per il sito H-Alter.org ed è autore della pubblicazione “Gradnja Dijaloga – Izabrani primjeri rada na pomirenju u Hrvatskoj” del 2016. È propinguo ai quaccheri, ai menonniti e al War Resisters International. Vive in Istria dal 1998.
Isabella Flego (Raša, 1931), pesnica, pisateljica, poslanka, publicistka, učiteljica. Rojena v rudarski družini je v zgodnjih odraslih letih je prišla v Koper in kot učiteljica na italijanski osnovni šoli ustvarjalno delala do upokojitve. Za pet let je prekinila poučevanje, ko je odšla v Gano, kjer je mož Aurelio Flego vodil podjetje Tomos Ghana. Po vrnitvi je aktivno vstopila v družbeno dogajanje kot koprska podžupanja in kot poslanka v prvem sklicu Državnega zbora Republike Slovenije. Sedaj vodi Društvo POEM, ki povezuje ustvarjalne ženske v Istri in na Tržaškem. Literarno ustvarjanje pesnice Isabelle Flego je razvejano in pogosto nagrajeno. Izdala je štiri zbirke pesmi in kratke proze (Il primo giorno, Oltre le pupille, Il monopattino e la bambola di pezza, Mate Masie, Alla finestra della vita), nekaj je prevedenih v slovenščino. Raziskovalno se je ukvarjala z uglednim Koprčanom Girolamom Gravisijem in o njem izdala obsežno monografijo. Uredila je več knjig literarnih esejev različnih avtoric in avtorjev, med njimi Personaggi femminili nella narativa di Fulvio Tomizza, o ženskih likih v pripovedi Fulvia Tomizze. Vsako leto pripravi s sodelavkami večjezični zbornik Društva POEM. Pripoved Memorie da sopra l’Equatore je izšla leta 2017. V slovenskem prevodu Spomini iznad ekvatorja, 2019.
Saša Ilić (Jagodina, 1972) scrittore e bibliotecario. Si è laureato alla Facoltà di lettere e filosofia di Belgrado. Ha pubblicato tre raccolte di racconti (“Predosećanje građanskog rata”, 2000; “Dušanovac. Pošta”, 2015; “Lov na ježeve”, 2015) e tre romanzi (“Berlinsko okno”, 2005; “Pad Kolumbije”, 2010; “Pas i kontrabas”, 2019). Ilić è stato uno dei fondatori e redattori del Beton (dal 2006 al 2013), inserto letterario del quotidiano Danas. In seguito allo chiusura della redazione nel dicembre del 2013 ha fondato, assieme ad Alida Bremer il progetto Beton International. Ilić è uno dei redattori del Festival lettario internazionale POLIP che si tiene a Pristina. Scrive per il sito pescanik.net e ELit (literaturhauseuropa.eu). I suoi libri sono stati tradotti in albanese, inglese, francese, macedone e tedesco. Nel 2019 ha vinto il premio NIN della critica per il miglior romanzo in lingua serba. Vive e lavora a Belgrado ed è redattore del sito letterario komunalinks.com.
Jedrt Jež Furlan (Novo Mesto, 1970) je študirala na ljubljanski Filozofski fakulteti primerjalno književnost in sociologijo kulture. Od 1992 do 2008 je bila novinarka, redaktorica, kritičarka, urednica v redkaciji za kulturo na Radiu Študent in na Radioteleviziji Slovenija (Studio City, Kultura, Osmi dan, Odmevi, Dnevnik). Plesne in gledališke kritike, intervjuje z umetniki, zapise o kulturni politiki je objavljala je tudi v dnevnih časopisih in revijah (Razgledi, Slovenske novice, Finance, Dnevnik, Maska...). Kasneje je bila producentka gledaliških, plesnih predstav in skrbela za promocijo številnih umetniških projektov. Za Objektiv, sobotno izdajo Dnevnika, piše odmevno kolumno. Pri Založbi Goga skrbi za odnose z javnostmi in vodi festival Novo mesto short.
Amelia Kraigher (1974) urednica, teatrologinja, publicistka, dramaturginja. Diplomirala je iz primerjalne književnosti in literarne teorije ter slovenskega jezika in književnosti na Filozofski fakulteti v Ljubljani. 2011–2017 je bila odgovorna urednica mednarodne revije za scenske umetnosti in založbe Maska iz Ljubljane ter vodja Seminarja sodobnih scenskih umetnosti (2014/2015), od 2017 je odgovorna urednica Založbe /*cf. Pisala je za dnevno časopisje in radio, svoje prispevke objavlja v strokovni in humanistični periodiki. Bila je urednica redakcije za kulturo na Radiu Študent, organizatorka in udeleženka mednarodnih strokovnih gledaliških in literarnih simpozijev in okroglih miz v Evropi in Aziji, članica strokovnih žirij in selektorica več nacionalnih gledaliških festivalov. Leta 2011 je prejela štipendijo Ustanove Tarasa Kermaunerja za mlade raziskovalce slovenske dramatike, leta 2018 pa priznanje Vladimirja Kralja za vrhunsko uredniško delo. Je članica Društva gledaliških kritikov in teatrologov Slovenije, UNIMA Slovenija in Ustanove lutkovnih ustvarjalcev Slovenije.
Marko Kravos (Montecalvo Irpino, 1943), pesnik, esejist, kritik, prevajalec. Šolal se je v Trstu, kjer je maturiral na slovenski klasični gimnaziji, nato je študiral slavistiko na Univerzi v Ljubljani in diplomiral leta 1969. 1966 je bil soustanovitveni urednik revije Zaliv in jo sourejal do leta 1970. Od leta 1970 do 1993 je bil glavni urednik Založništva tržaškega tiska v Trstu, nato dve akademski leti docent na stolici za slovenski jezik in književnost na Univerzi v Trstu (Italija). Posveča se književnemu ustvarjanju, publicistiki, prevajanju. Štiri leta je bil predsednik Zveze slovenskih kulturnih društev v Italiji, sedem let predsednik Slavističnega društva v Trstu, pet let Slovenskega kluba v Trstu, v Sloveniji pa štiri leta tajnik Društva slovenskih pisateljev in v letih 1996-2000 predsednik Slovenskega centra PEN. Prevaja iz italijanščine, hrvaščine, španščine in iz narečne poezije v Italiji - tako slovenskih - rezijanskih in beneških avtorjev - kot italijanskih. Njegova dela so prevedena v dvajset jezikov, največ v italijanščino, hrvaščino, makedonščino, španščino, češčino, nemščino, angleščino, francoščino, srbščino. Obsežnejše objave njegovih del so izšle v madžarščini, ruščini, španščini. Pesmi so objavljene v številnih antologijah svetovne poezije.
Bojan Krivokapić (Bačka Topola, 1985) scrittore. Si è laureato in letterature comparate presso la Facoltà di lettere e filosofia di Novi Sad. Krivokapić è redattore presso la casa editrice Treći Trg e conduce corsi di scrittura creativa. Finora ha pubblicato quattro libri: “Trči Lilit, zapinju demoni” (prosa breve, Kikinda, 2013), “Žoharov let” (poesie, Stolac, 2014), “Proleće se na put sprema” (romanzo, Belgrado, 2017; Sarajevo-Zagabria 2017) e “Gnezdo dečaka” (poesie, Belgrado, 2019.). La sua raccolta “Trči Lilit, zapinju demoni” è stata tradotta in lingua italiana con il titolo “Corri Lilit, i demoni inciampano: omnibus, pubblicato dalla Biblioteca civica Pisino e tradotto da Vanessa Begić. Krivokapić è vincitore di vari premi di prosa: Ulaznica (Zrenjanin, 2011), Đura Đukanov (Kikinda, 2012), Edo Budiša (Pisino, 2014), Biber (Sarajevo, Belgrado, 2021), e il premio Mak Dizdar per la poesia (Stolac, 2013). La Casa degli scrittori di Pisino nel 2014 ha pubblicato come premio l’edizione bilingue del libro “Trči Lilit, zapinju demoni – Corri Lilit, i demoni inciampano“, tradotta da Vanesa Begić. Il romanzo “Proleće se na put sprema” del 2018 gli è valso a Rovigno il premio Mirko Kovač per miglior romanzo di un giovane autore dalla Serbia, Bosnia ed Erzegovina, Croazia e Montenegro. I suoi testi letterari sono stati tradotti in italiano, tedesco, ungherese, albanese e inglese. Vive a Novi Sad.
Gašper Malej (Koper, 1975), pesnik in prevajalec. Diplomiral iz primerjalne književnosti in literarne teorije na Filozofski fakulteti v Ljubljani. Od leta 2004 je samozaposlen v kulturi. Izdal je štiri pesniške zbirke: Otok, slutnje, poljub (2004) in Rezi v zlatem (2009), po kateri je med drugim nastal večmedijski performans BS-LP: Biti svoj lastni prevod (2010) in Pod isto celino (2017). Njegova poezija je prevedena v 20 jezikov in objavljena v antologijah v Sloveniji in tujini. Je cenjen prevajalec iz italijanščine z več kot tridesetimi knjižnimi prevodi (Tabucchi, Pasolini, Zanzotto, Tondello, Milani, Cappello, Fo) in mnogimi uprizorjenimi dramskimi besedili, za kar je prejel visoko priznanje italijanske vlade, Nagrado italijanskega ministrstva za kulturo.V KUD AAC Zrakogled iz Kopra je urednik knjižne zbirke Helia, kjer skrbi za izdajo prevodov pretežno mediteranskih avtorjev in avtoric.
Laura Marchig (Fiume, 1962), poetessa, scrittrice e autrice di testi per il teatro. Si è laureata in lettere moderne all'Università degli studi di Firenze. Dal 2003 al 2009 è stata direttrice della rivista trimestrale di cultura La battana. Dal 2004 al 2014 è stata direttrice del Dramma italiano, compagnia stabile italiana che opera in seno al Teatro nazionale croato Ivan Zajc di Fiume. Sotto la sua direzione, il Dramma italiano ha avuto modo di vincere più di una ventina di prestigiosi premi nazionali e internazionali. Laura Marchig alterna l'attività letteraria a quella teatrale; è poetessa, scrittrice, ma anche traduttrice, autrice dei testi per le canzoni di vari interpreti e gruppi pop. Fino ad ora ha pubblicato quattro libri di poesie, e il romanzo "Snoopy polka: noir balcanico", pubblicato nel marzo del 2015 dalla casa editrice Oltre di Torino. La traduzione croata del romanzo "Snoopy polka" è stata pubblicata nel 2019 dalla Shura publikacije di Abbazia, traduttrice Lorena Monica Kmet.
Martin Mikolič, rojen v Kopru leta 1996, je maturiral na koprski gimnaziji, kjer je prvič objavil svoje pesmi ob 50-letnici literarnega glasila Maestral, posvečenega Tomažu Šalamunu. Diplomiral je iz primerjalne književnosti in filozofije na Filozofski fakulteti v Ljubljani, objavlja v literarnih revijah (Apokalipsa, Rast, LUD Literatura, Mentor), nastopa na Obalnih rimah in pesniških dogodkih Ignor, na 21. študentski Pesniški olimpijadi se je uvrstil med finaliste. V prostem času je vizualni umetnik in šahist.
Aljoša Pužar è culturologo e scrittore. Nato a Fiume. Ha frequentato gli studi di croatistica a Fiume e letteratura comparata a Zagabria. Ha conseguito il dottorato di ricerca nel 2016 a Fiume sul tema della teoria antropologica e culturale degli stati intermedi e nel 2015 a Cardiff sul tema degli studi di genere e dei giovani. Dal 2002 è stato docente presso l’Università di Trieste e dal 2003 a Fiume. Dal 2006 al 2016 ha insegnato studi culturali, antropologia culturale, geografia culturale, studi sulle donne e altro presso l’Università di Seul (Corea del Sud). Dal 2017 insegna teoria culturale e antropologia culturale presso il Dipartimento di Studi Culturali della Facoltà di Scienze Sociali di Lubiana. Ha pubblicato libri sulla storia della letteratura, studi di confine, sulla cultura coreana ecc. È stato l’editorialista di quotidiani, redattore, traduttore letterario e ha anche pubblicato saggi, racconti e poesia. È membro della presidenza dell’organizzazione culturale mondiale, membro del Reale Istituto Antropologico di Londra e della sede croata del P.E.N. Vive sulla tratta Lubiana – Fiume.
Milan Rakovac scrittore, poeta, giornalista (Rakovci vicino a Parenzo, 12 dicembre 1939). Ha frequentato le scuole elementari e superiori a Pola e Zagabria. Si è laureato presso l’Accademia Navale di Divulje. Dopo aver completato il servizio militare, ha ricoperto incarichi politici a Pola, Fiume e Zagabria.
Per due anni è stato il caporedattore del giornale quotidiano Glas Istre (1973 – 1975). Ha trascorso la maggior parte della sua vita lavorativa fino al suo pensionamento alla Televisione Zagabria (televisione croata) come redattore e autore di importanti documentari, reportage e interviste.
Nel 2000 sono stati fondati, su sua iniziativa, gli Incontri internazionali di frontiera Forum Tomizza, che si svolgono a Umago, Capodistria e Trieste, promuovendo un dialogo culturale e sociale nel territorio di confine e nella regione allargata.
Ha tradotto dall’italiano il romanzo “La miglior vita” di Fulvio Tomizza (Pola-Fiume, 1980), il libro documentario “L’identità cancellata” di Paolo Parovela (Pisino, 1993) e lo studio “Irredentismo adriatico” di Angelo Vivante (Zagabria, 2002). È autore o coautore di diverse monografie, testi di canzoni di musica popolari, sceneggiature cinematografiche, nonché molti dei suoi testi sono stati anche messi in scena nei teatri.
L’opera “Izabrana djela Milana Rakovca” è stata pubblicata nel 2015 (V.B.Z., Zagabria) in quattro volumi e rappresenta la somma dei suoi cinquant’anni di produzione, come uno dei più importanti autori istriani, innovatore letterario e avanguardia.
Opere: „Priko Učke“ (poesia, saggi, diario di viaggio, documenti, 1980), “Sik” (canzoni, 1980), “'Riva i druži ili, caco su nassa dizza“ (romanzo, 1983), „Haluj ili Sunce je ditesino zlatno“ (romanzo, 1986), „Sliparija“ (romanzo, 1986), „Snovid“ (romanzo, 1987), „Istragram: štorije i uganke“ (racconti brevi, 2000), „Cha for kids“ (canzoni, 2004), „La Triestina“ (romanzo, 2006), „Kvarnerski otočni lucidar“ (saggi, 2006), „Besida priletuća“ (canzoni, 2009), „Sinovi Istre“ (saggi, 2009), „Adrianske kartoline“ (con Jovana Nikolaidis, lettere, 2021)
Evelina Rudan (Pola, 1971) scrittrice e docente universitaria. Vive a Zagabria. Ha pubblicato le raccolte “Sve ča mi rabi ovega prolića (2000), "Posljednja topla noć" (2002, assieme a Slađan Lipovac e Denis Peričić), "Uvjerljiv vrt/Convincing Garden" (in formato elettronico, tradotto da Hana Dada Banak, 2003), "Breki i ćuki" (2008, premio della Città di Fiume Drago Gervais per il manscritto 2007), "Pristojne ptice" (2008) e "Smiljko i ja si mahnemo" (2020, Premio Fran Galović 2020 i Premio Ivan Goran Kovačić 2021) e il libro illustrato "Kraljevićev san" (illustrazioni di Sven Nemet, 2010). Le sue poesie fanno parte di numerose antologie e rassegne di poesia croata contemporanea, e sono stata tradotte in sloveno, ceco, inglese, tedesco, spagnolo, italiano, rumeno e olandese.
Evelina Rudan è docente al Dipartimento di lingua e letteratura croata della Facoltà di lettere e filosofia di Zagabria. Si occupa di letteratura orale, nessi intertestuali (e intermediali) tra la letteratura orale e scritta e nuove forme di oralità. Il libro "Vile s Učke. Žanr, kontekst, izvedba i nadnaravna bića predaja" (2016) le è valso nel 2017 il premio della Facoltà di lettere e filosofia di Zagabria. In passato ha lavorato al Pazinski kolegij – liceo classico e alla casa editrice Josip Turčinović d.o.o.
Marko Rudelić (Zagabria, 1993) cantautore. Vive a Cittanova, in Istria. Si occupa di musica dall’età di 10 anni e a 16 anni inizia a esibirsi come musicista da strada a Zagabria e in Istria. In seguito ai successi dei singoli "Gdje si sad" e "Krug", è in programma l’uscita dell’album "Momentum" (Dallas Records), per il quale scrive le canzoni dal 2016. godine. Si esibisce in trio con gli esperti musicisti istriani Ervis Pintar e Vladimir Kuzman; tutte le canzoni sono state registrate presso lo Studio Triban, proprietà di Lari Šain.
Primož Sturman (Trst, 1980) je že med študijem sodobne zgodovine na Univerzi v Trstu deloval kot honorarni novinar in publicist. Po diplomi (2007) se je preusmeril v poučevanje slovenskega jezika in književnosti ter zgodovine na šolah s slovenskim učnim jezikom v Italiji. Literarno se je začel udejstvovati pred približno desetimi leti, najprej kot pesnik in prevajalec, nato pa še kot prozaist. Leta 2012 je z Borisom Pahorjem in Dragom Jančarjem sodeloval pri izdaji političnih spisov disidenta in emigranta Franca Jeze, ki je veliko pred časom pisal o samostojni Sloveniji. Knjižni prvenec Gorica je naša je objavil leta 2018 pri mariborski založbi Litera, leta 2020 v samozaložbi izdal svojo drugo zbirko kratkih zgodb Sinteze. Pri Slovenski matici je letos izšel njegov slovenski prevod romana Akacijev gozd Fulvia Tomizze.
Marcel Štefančič jr (Brežice, 1960), critico cinematografico, presentatore televisivo e giornalista pubblicista (Mladina, Global). Ha conseguito la laurea specialistica in filosofia presso la Facoltà di lettere e filosofia di Lubiana. Sicuramente uno dei personaggi più produttivi e brillanti della saggistica slovena. Ha scritto più di sessanta libri sul film, sulla letteratura, sulla cultura pop e sugli attuali eventi socio-politici. Štefančič è un eccellente americanologo. Infatti, il suo maestoso libro in due volumi "Zadnji film: o vzponu in propadu novega Hollywooda" (2007) rappresenta un'indispensabile opera di riferimento sulla cinematografia. A parimerito è epocale il libro sul film sloveno del socialismo "Maškerada" (2013). I suoi migliori saggi sui fenomeni socio-culturali del 20˚ secolo sono raccolti nel libro "Zakaj si življenje zasluži, da ga izgubimo" (Perché la vita merita di essere sprecata, 2012). Štefančič in modo originale e molto ironico scrive di Amy Winehouse, Roman Polanski, Hunter S. Thompson, Simone de Beauvoir, J. D. Salinger, Norman Mailer... polemizzando apertamente sull'americanismo invasivo. Negli ultimi anni hanno avuto un grande interesse da parte del pubblico i due saggi "Ivan Cankar: eseji o najvećem" (2018) e "Slovenski san: eseji o nama" (2021).
Joel Valifuoco, dopo la laurea in lettere presso l’Università degli studi di Roma “La Sapienza”, ha studiato a Trieste dove ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento nelle scuole secondarie. Durante il biennio giuliano si è accostato ai temi del confine alto Adriatico, temi poi divenuti centrali nella sua esperienza di insegnante e formatore di insegnanti. Le esperienze raccolte, dopo circa quindici anni di insegnamento, sono al centro del progetto di ricerca attualmente in atto nell’ambito del dottorato presso l’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, il cui tema centrale è la didattica scolastica del suddetto confine.
Mladen Blažević (Fiume, 1969), poeta e scrittore. I suoi due romanzi “Tragovi goveda” e “Ilirik” riflettono il suo amore verso la storia e i tempi passati. In collaborazione con un gruppo di autori (nel 2014) pubblica una raccolta di racconti distopici “NDH 2033“. Blažević scrive anche poesie e racconti brevi che pubblica in numerose riviste di letteratura. Finora è stato tradotto in sloveno e ucraino. Nel 2018 ha vinto il premio Post Scriptum per la letteratura pubblicata in rete. In seguito al premio gli è stata pubblicata la raccolta di poesie “Mogućnost povremenih oborina” (Jesenski i Turk, 2019).
Rosanna Bubola (Buie, 1975) attrice e scrittrice. Ha frequentato la Facoltà di lettere e filosofia a Trieste, con vari aggiornamenti professionali nel campo del teatro effettuati presso la compagnia teatrale del Teatro Incontro, sotto la guida del regista Spiro Dalla Porta Xydias. A Trieste ha lavorato con il Gruppo Teatrale per il Dialetto. A partire dalla stagione 1999/2000 collabora con il Dramma italiano del teatro nazionale Ivan Zajc di Fiume. Nel 2003 si laurea in letteratura moderna presso la Facoltà di lettere e filosofia di Trieste. Rosana Bubola è autrice e regista di testi testi a tema Istria, le sue legende e la sua storia. Attualmente svolge la funzione di direttrice dell’Università popolare aperta di Buje. Il suo ultimo ruolo teatrale è quello dello spettacolo teatrale “Sliparija” (INK, 2020) ispirato al romanzo di Milan Rakovac, nella regia di Matija Debeljuh.
Maja Klarić (Sebenico, 1985), poetessa e scrittrice di letteratura di viaggio. Si è laureata in lingua e letteratura inglese e letterature comparate alla Facoltà di lettere e filosofia di Zagabria. Maja Klarić è alla guida dell’associazione culturale Fotopoetika, nell’ambito della quale organizza varie manifestazioni, tra l’altro gli incontri poetici Šumski pjesnici a Butori, nei pressi di Grisignana. Finora ha soggiornato in varie residenze letterarie in Brasile, Estonia e Grecia, e ha pubblicato tre raccolte di poesie di viaggio “Život u ruksaku" (2012), "Quinta Pitanga" (2013) e "Nedovršeno stvaranje" (2015), due racconti poetici di viaggio "Vrijeme badema" (2016, 2018) relativo al Camino de Santiago e "Približavanje zore: put 88 hramova" (2019) sul pellegrinaggio zen in Giappone. Dopo più di 3000 chilometri attraversati, poco tempo fa Maja ha scambiato il cammino con il Bookmobil, una biblioteca e libreria vagante, che ha come scopo la promozione della poesia, della letteratura da viaggio e la lettura, specialmente nei posti in cui è più difficile accedere ai libri e di conseguenza la gente legge di meno.
Laura Marchig (Fiume, 1962), poetessa, scrittrice e autrice di testi per il teatro. Si è laureata in lettere moderne all'Università degli studi di Firenze. Dal 2003 al 2009 è stata direttrice della rivista trimestrale di cultura La battana. Dal 2004 al 2014 è stata direttrice del Dramma italiano, compagnia stabile italiana che opera in seno al Teatro nazionale croato Ivan Zajc di Fiume. Sotto la sua direzione, il Dramma italiano ha avuto modo di vincere più di una ventina di prestigiosi premi nazionali e internazionali. Laura Marchig alterna l'attività letteraria a quella teatrale; è poetessa, scrittrice, ma anche traduttrice, autrice dei testi per le canzoni di vari interpreti e gruppi pop. Fino ad ora ha pubblicato quattro libri di poesie, e il romanzo "Snoopy polka: noir balcanico", pubblicato nel marzo del 2015 dalla casa editrice Oltre di Torino. La traduzione croata del romanzo "Snoopy polka" è stata pubblicata nel 2019 dalla Shura publikacije di Abbazia, traduttrice Lorena Monica Kmet.
Đorđe Matić (Zagabria, 1970), scrittore e saggista. Si è laureato in lettere e filosofia (lingua inglese i italiana) all’Università di Amsterdam. Ha pubblicato i suoi lavori in numerosi media nel territorio dell’ex Jugoslavia e Olanda. È collaboratore del settimanale Vreme e della rivista Prosvjeta. In collaborazione con il produttore Dragi Šestić ha lavorato a numerosi album di world e etno music. Đorđe Matić è autore dei seguenti libri: "Lingua franca" (2013); "Tajni život pjesama" (2014), "Tajne veze" (2017) e "Historija i savremenici" (2017). Con Merima Ključo ha scritto il manuale musicale (in tre lingue) "Eastern European Folk Tunes" (2009). Redattore e coautore del "Leksikona YU mitologije" (2004). Nel 2016 è stata pubblicata la sua raccolta di poesie in lingua olandese "Haarlem Nocturne".Membro dell’Associazione croata scrittori. Abita a Filipini, presso Parenzo.
Mark Thompson (Sheffield,1959), professore universitario, storico, attivista. Si è laureato in letteratura inglese presso l’Università di Cambridge. Il suo primo libro sullo scioglimento della Jugoslavija "A Paper House. The Ending of Yugoslavia", è stato pubblicato nel 1992. Lavorando come giornalista, ricercatore e analitico dei media per l'ONU, ha trascorso gli anni ‘90 nel territorio dell’ex Jugoslavia. Nel 1999 ha pubblicato il libro sul ruolo e la manipolazione dei media, prima e durante la guerra civile "Forging War. The Media in Serbia, Croatia, Bosnia and Herzegovina". Ha lavorato come analista dei media per l’UNPROFOR e portavoce dell’OSCE e rappresentante per i media di numerosi programmi e missioni. Il libro "The White War. Life and Death on the Italian Front 1915-1919" del 2008, è stato premiato con il premio PEN Hessell-Tiltman. Nel 2013 ha pubblicato dopo lunghi anni di studio il libro "Izvod iz knjige rođenih: priča o Danilu Kišu”. Dal 2015 insegna al dipartimento di storia dell’Università di Norwich.
Tea Tulić (Fiume, 1978), scrittrice. Dal 2008 attiva nell'associazione Katapult in veste di project mananger, organizzatrice di serate letterarie e selector di manoscritti da pubblicare. Pubblica la sua prosa in varie riviste letterarie in Croazia e all'estero. I suoi racconti brevi sono stati tradotti in inglese, francese, sloveno e polacco. Nel 2011 ha vinto il premio "Prozak" per migliore manoscritto d'autore sotto i 35 anni. In ambito del premio è stato pubblicato il suo romanzo frammentario “Kosa posvuda”. Tea Tulić è stata la prima borsista della residenza letteraria KROKODIL di Belgrado e in tal ambito le è stato pubblicato un romazo. Membro dell’informale gruppo letterario fiumano RiLit e una delle autrici della loro comune raccolta di prosa breve. Nel 2017 è stato pubblicato il suo romanzo “Maksimum jata”.
Irena Urbič (Lubiana, 1952), iniziatrice, organizzatrice e curatrice di azioni culturali e umanitarie, attivista. In seguito agli studi medio superiori effettuati a Pola e Capodistria, ha studiato all’Accademia per il teatro, la radio, il cinema e la TV di Lubiana, e presso la sezione capodistriana della Facoltà di magistero di Lubiana. Per vent’anni ha lavorato come insegnante di lingua italiana come lingua del territorio. Dal 1998 e fino al pensionamento nel 2013 ha lavorato come copywriter presso la testata giornalistica Primorske novice. Durante la guerra in Croazia e Bosnia ed Erzegovina ha partecipato a varie azioni umanitarie di auto ai profughi. In ambito culturale è attiva nella promozione delle attività legate alla letteratura, al teatro e ai soggetti culturali dell’autoctona minorità italiana e di altre minorità nazionali. Dal 2009 è coorganizzatrice del festival letterario Vilenica. Irena Urbič è una delle fondatrici del Forum Tomizza e principale organizzatrice del suo programma capodistriano. Dice quello che pensa.
Aida Bagić (1965), poetessa di origini croate, ha conseguito la laurea in linguistica e filosofia presso la Facoltà di Lettere e filosofia dell'ateneo zagabrese ed un Master in scienze politiche presso l'Università del Massachusetts. Ha pubblicato varie raccolte di poesie, tra le quali Ako se zovem Sylvia (Aora, Zagabria, 2007) e Tijela su laka meta (Mala zvona, Zagabria, 2014), nonché una raccolta di testi in prosa dal titolo Znam li ja gdje živim (Zoro, Zagabria, 2012). Ama stimolare la curiosità e la spontaneità della creatività in sé e negli altri. Frequenta la scuola per lo sviluppo personale integrato e il lavoro terapeutico del Centro per lo sviluppo integrato di Zagabria.
Ahmed Burić (1967, Sarajevo) uno dei più eminenti giornalisti, editorialisti e intellettuali impegnati nello spazio della ex Jugoslavia, noto per le acute e ironiche interpretazioni della sua città e del suo mondo, che si possono leggere regolarmente sul portale di Radio Sarajevo. Alla fine della guerra, quando per un periodo ha vissuto anche in Slovenia, si è distinto come poeta. Alla prima raccolta Bog tranzicije (Il dio della transizione, 2004) hanno fatto seguito Solze nafte in krvi (Lacrime di nafta e di sangue, 2009) e Materni jezik (Lingua materna, 2013). Disponibile in traduzione slovena la raccolta poetica Vrata raja (La porta del paradiso, Goga, 2015). Ha collaborato anche con Alfredo Lacosegliaz nel progetto La sposa di Sarajevo.
Velibor Čolić (1964). L' autore, nato in Bosnia ed Erzegovina, produce in lingua francese. Come descritto sulla pagina internet della casa editrice Goga, l'autore »ha studiato letteratura jugoslava a Sarajevo sino al 1992, anno nel quale chiese lo status di profugo alla Francia. Seppur già negli anni precedenti al conflitto i scuoi scritti venivano pubblicati su riviste jugoslave di rilievo, il vero successo quale scrittore lo raggiunse in Francia, dove oggi viene annoverato tra gli autori francofoni più rinomati.« Nel 2018 la casa editrice Goga ha pubblicato la traduzione in lingua slovena del romanzo Sarajevski omnibus, un ritratto letterario della città di Sarajevo, ove l'autore cerca, » di iscrivere nella storia della città, nella quale negli ultimi cinque secoli gli abitanti hanno vissuto prevalentemente in pace e in convivenza, non solo coloro che l'anno distrutta ma anche coloro che hanno contribuito alla sua edificazione e crescita.«
Boris Dežulović (1964), nato a Spalato, giornalista e poeta, ha intrapreso la sua carriera giornalistica lavorando per il Nedjeljnji e il Slobodni Dalmaciji. Fonda, assieme al compianto Predrag Lucić, il settimanale satirico Feral Tribune. Ad oggi è impegnato con la redazione di colonne per il quotidiano croato Globus (Ugovor s đavlom) e per il quotidiano sloveno Dnevnik (Slovenija, moj deželovič). Nel 2016, nell'ambito della tappa del Forum Tomizza svoltasi presso Umago, assieme a Predrag Lucić ha messo in scena un numero di Cabaret dal titolo Pjesme žizze i Tomizze. É vincitore del premio del Comitato di Helsinki croato per la raccolta delle Pjesme iz Lore (2005), opera legata al tema della critica della società. Inoltre, per il romanzo Christkind (2003) gli è stato conferito il premio del quotidiano croato Jutarnji list. Numerosi suoi scritti sono stati pubblicati anche sotto forma libraria.
Christian Elia (Milano) giornalista, autore e viaggiatore. Si occupa di Mediterraneo, Medio Oriente e Balcani. Fondatore e direttore di Q Code Magazine - rivista online di geopolitica, diritti e cultura. Dopo anni da inviato ha preferito lasciare la cronaca per concentrarsi su progetti a lungo termine, gli ultimi dei quali dedicati all'Afghanistan, alla Palestina e, attualmente in corso, all'Albania. È autore di numerosi reportage pluripremiati e ha scritto cinque libri, tra i quali “Palestina. Walking the line” e “Oltre il muro. Storie di comunità diverse”. Vive il teatro come un luogo di sperimentazione e la radio come un punto di partenza per il suo lavoro: l'ascolto. Christian Elia ha visitato e raccontato più di 40 paesi per oltre venti testate. Ha vissuto a Venezia, Istanbul, Dubai, Fiume, Napoli e Tirana.
RAJKO GRLIĆ (1947, Zagabria) regista croato, professore universitario di regia cinematografica (Ohio University, USA e altrove). È stato direttore artistico del Motovun Film Festival e direttore dell’Accademia immaginaria cinematografica a Grisignana. Uno dei fondatori del corso di studi di realizzazione cinematografica e televisiva presso l’Accademia d’arte drammatica di Zagabria. Si è laureato in regia alla FAMU (Facoltà di cinema e televisione) di Praga, sotto la guida del premio Oscar Elmar Klos. Firma la regia e la sceneggiatura dei lungometraggi: “Ustav Republike Hrvatske” (2016), “Neka ostane među nama” (2010), “Karaula” (2006), “Novo novo vrijeme” (documentario, co-regista assieme a Igor Mirković, 2001), “Čaruga” (1991), “U raljama života” (1984), “Samo jednom se ljubi” (1981)… che sono solo i più famosi. Ha ricevuto più di cinquanta prestigiosi premi internazionali, nonché il premio “Vladimir Nazor” alla carriera (2017). Ha scritto poesie e racconti brevi pubblicati dalle riviste “Umjetnost i mi” e “Razlog” e dal quotidiano di cultura Telegram (dal 1966 al 1970). La raccolta “Neispričane priče” del 2018 rappresenta il suo ritorno alla narrativa. Sito ufficiale http://www.rajkogrlic.com/
Florence Hartmann (1963) è una pubblicista e giornalista francese. Negli anni '90 del secolo scorso, ha lavorato per la testata giornalistica Le Monde in qualità di corrispondente dall'area dell'ex Jugoslavia. Nel 1999 ha pubblicato il volume Milošević, la diagonale du fou (Milošević, la diagonale del folle). Dall' ottobre del 2000 ha lavorato quale portavoce e consigliere di Carla Del Ponte, procuratrice capo del Tribunale penale internazionale per l'ex-Jugoslavia, con sede all 'Aia (Paesi Bassi). La casa editrice Sanje ha pubblicato in lingua slovena i volumi: Mir in kazen: skrivne haaške vojne med mednarodnim pravom in mednarodno politiko (2007) – opera dedicata al lavoro del tribunale dell'Aia e al coraggio di dire la verità e Žvižgači: slaba vest naših demokracij (2017). Nel 2016, durante l'attesa dell'emanazione del verdetto nei confronti di Radovan Karadžić, la giornalista è stata arrestata all'Aia per il mancato pagamento di un multa e per oltraggio alla Corte dell'Aia. La giornalista è stata tenuta in detenzione in cella di isolamento per quasi una settimana, nello stesso carcere nel quale scontano la pena criminali di guerra, i quali crimini la Hartmann ha sempre denunciato, quale una vera e propria combattente per i diritti umani.
Franco Juri (1956), di origini friulane e croate, cresciuto a Capodistria, dal 2013 è Direttore del Museo del Mare Sergej Mašera di Pirano. Al vasto pubblico è noto anche come musicista (membro del gruppo Istranova), caricaturista (tuttora pubblica sulla rivista Mladina; in passato ha pubblicato anche su quotidiani importanti quali il Delo, il Dnevnik e le Primorske novice), è è stato deputato eletto alla Camera di Stato della RS, Segretario di Stato e Ambasciatore in Spagna e a Cuba– il romanzo Ritorno a Las Hurdes (edito nel 2008) è legato proprio alla sua esperienza spagnola. Franco Juri è stato anche co-fondatore dell'iniziativa civile Gruppo 88, nata con l'obiettivo di favorire la democratizzazione nell'ambito del mondo della minoranza italiana e della società jugoslava in generale. É stato anche membro del Comitato per la tutela dei diritti umani.
Mojca Kumerdej (Lubiana, 1964) scrittrice, filosofa e pubblicista. Si è laureata in filosofia e sociologia della cultura presso la Facoltà di lettere e filosofia di Lubiana. In seguito al primo romanzo “Krst nad Triglavom” pubblicato nel 2001, escono due raccolte di racconti brevi: “Fragma” nel 2003 e “Temna snov” nel 2011. I suoi racconti fanno parte di numerose antologie slovene e straniere, e sono tradotti in 13 lingue. Il racconto “Pod gladino” è vincitore del premio Kristal di Vilenica nel 2006. “Kronosova žetev” è il secondo romanzo, pubblicato nel 2017, in cui Mojca tratta per esteso il periodo della Controriforma sul territorio sloveno alla fine del Settecento. Il romanzo le è valso il premio Prešeren e il premio Kritičko sito conferitole dall’Associazione slovena dei critici letterari.
Piero Purini Purich (Trieste, 1968) si è laureato in storia contemporanea all’Università di Trieste sotto la guida del prof. Jože Pirjevec. Ha poi frequentato corsi di perfezionamento post laurea presso l’Università di Lubiana e quindi ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università di Klagenfurt sotto la guida del prof. Karl Stuhlpfarrer. Si occupa principalmente di movimenti migratori, di spostamenti di popolazione e di questioni legate all’identità e all’appartenenza nazionale: il fatto di aver studiato in Italia, Slovenia ed Austria gli ha permesso di analizzare la storia di una regione etnicamente complessa come la Venezia Giulia in una prospettiva più internazionale ed europea. Affianca all’attività di storico anche quella di musicista. Dello stesso autore, oltre a numerosi articoli in riviste italiane, slovene, austriache, croate e svedesi, è già stato pubblicato “Trieste 1954-1963. Dal Governo Militare Alleato alla Regione Friuli-Venezia Giulia” (Trieste, Circolo per gli studi sociali Virgil Šček – Krožek za družbena vprašanja Virgil Šček, 1995) e “Metamorfosi etniche. I cambienti di popolazione a Trieste, Gorizia, Fiume e in Istria. 1914-1975” (Kappa Vu, Udine, 2010).
Aljoša Pužar è culturologo e scrittore. Nato a Fiume. Ha frequentato gli studi di croatistica a Fiume e letteratura comparata a Zagabria. Ha conseguito il dottorato di ricerca nel 2016 a Fiume sul tema della teoria antropologica e culturale degli stati intermedi e nel 2015 a Cardiff sul tema degli studi di genere e dei giovani. Dal 2002 è stato docente presso l’Università di Trieste e dal 2003 a Fiume. Dal 2006 al 2016 ha insegnato studi culturali, antropologia culturale, geografia culturale, studi sulle donne e altro presso l’Università di Seul (Corea del Sud). Dal 2017 insegna teoria culturale e antropologia culturale presso il Dipartimento di Studi Culturali della Facoltà di Scienze Sociali di Lubiana. Ha pubblicato libri sulla storia della letteratura, studi di confine, sulla cultura coreana ecc. È stato l’editorialista di quotidiani, redattore, traduttore letterario e ha anche pubblicato saggi, racconti e poesia. È membro della presidenza dell’organizzazione culturale mondiale, membro del Reale Istituto Antropologico di Londra e della sede croata del P.E.N. Vive sulla tratta Lubiana – Fiume.
Francesca Rolandi (Milano) ha conseguito il dottorato di ricerca in slavistica presso l’Università degli studi di Torino nel 2012. Ha vinto numerose borse di studio (Lubiana, Graz e Napoli) e, in ambito del programma Newfelpro, ha lavorato come ricercatrice presso la Facoltà di lettere e filosofia di Fiume. Il suo saggio sull’influenza della cultura popolare italiana in Jugoslavia "Con ventiquattromila baci: l’influenza della cultura di massa italiana in Jugoslavia (1955-1965)" (Bologna, 2015), le è valso il premio “Vinka Kitarović” dell’Università di Bologna. Francesca Rolandi è una della redattrici della rivista Q Code Magazine.
Majda Širca Ravnikar (1953) è laureata in storia dell'arte. É giornalista, pubblicista, redattrice di programmi culturali, autrice di numerosi scritti critici e teorici di ambito cinematografico, cultura audiovisiva e scienze umanistiche. Tra i suoi lavori, ricordiamo i documentari mensili per la TV dal titolo Povečava – Blow up (1989–1997), con i quali si è voluta analizzare l'arte cinematografica, prendendo come base gli aspetti sociologici, culturali, antropologici e storici delle relazioni sociali. In occasione della mostra personale tenutasi presso le Gallerie Costiere di Pirano (2015), è stata pubblicata pure l'opera dal titolo Piran v filmu, koprodukcijski časi Slovenije. É stata parlamentare presso la Camera di Stato della RS, Segretario di Stato e Ministro della Cultura. Dal 2012 è impiegata presso la RTV di Slovenia, dove lavora nell'amtbito del programma documentaristico e ove ha ideato e realizzato i film - documentari d'autore Alfred & Sofie, Epilog:MIR, Ženska, Sedem grehov in vrlin, Druga koža e Devet krogov nekega raja.
MARINA ŠUR PUHLOVSKI (1948, Zagabria), poetessa e scrittrice di prosa. Si è laureata in letterature comparate e filosofia presso la Facoltà di lettere e filosofia di Zagabria. Ha lavorato come giornalista e critica letteraria, e ben presto inizia l’attività di artista indipendente. Come scrittrice si allontana dalla generazione di scrittori borgesiani, ovvero si stacca dalle tendenze postmoderne nella letteratura, e di conseguenza viene marginalizzata. I suoi primi romanzi e le raccolte di racconti vengono pubblicati dal 1991 (anche se scritti molto prima) e finora ha pubblicato una ventina di libri. I suoi testi di prosa sono collocati a Zagabria (nel periodo del socialismo) e si concentrano principalmente sulla formazione della personalità e sull’intimità dell’universo femminile. Negli scritti critici e nei saggi fa riflessioni sulla letteratura in generale e sulla propria scrittura (“Zapisi s koljena”, “Antipojmovnik”, “Dnevnik izdržljivosti”). Viene più volte premiata per le raccolte di racconti, nel 2015 vince il premio “Zvane Črnja” per il miglior libro di saggi (“Književnost me iznevjerila”) e nel 2018 il premio VBZ per il miglior romanzo inedito “Divljakuša”. Tra gli altri suoi libri si distinguono: “Trojanska kobila” (1991), “Ništarija” (1999), “Orada” (2002), “Nesanica” (2007), “Ljubav” (2010), “Igrač” (2017) e “Treći život druge violine (pripovijesti)” (2019).
Vanja Bakalović ha frequentato un master in diritto internazionale presso l'Università di Edinburgo, mentre si è laureata in legge presso la Facoltà di legge di Zagabria, dove ha superato anche l’esame di stato. La sua esperienza lavorativa comprende anche un’esperienza all’estero; a Budapest ha lavorato come legale del Centro per persone con disturbi mentali (MDAC), dove ha collaborato al miglioramento dei diritti dei bambini e degli adulti con disturbi intellettuali e psico-sociali. Dal 2010 al 2012 ha lavorato nel Team per le immigrazioni e l’asilo del consiglio cittadino della città di Edimburgo in veste di consulente per le immigrazioni e l’asilo. Per un breve periodo ha lavorato come ricercatrice presso l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (IOM) di Zagabria. Dal 2013 lavora come consulente legale del Centar za mirovne studije (Centro di studi per la pace) sull'applicazione degli standard UE all'interno del sistema giuridico croato, inerenti i diritti civili e la politica che si occupa di migrazioni, protezione internazionale e estradizione.
Janja Beč Neumann sociologa, attivista, specialista del genocidio. Si è laureata in ingegneria presso l’Università di Belgrado, e ha conseguito il dottorato di ricerca in sociologia presso l’Università di Zagabria e quella di Cambridge. Nel suo operato accademico si concentra sugli studi dei crimini di guerra e del genocidio verificatosi sul territorio dell’ex Jugoslavia. Janja Beč Neumann è autrice di numerose pubblicazioni e pezzi teatrali sui temi sopraccitati. In Serbia è nota come una tra le poche persone che pubblicamente hanno ammesso che negli anni di guerra (1992 – 1995) è stato commesso il genocidio dei bosniaci. Janja Beč Neumann è membro dell’IAGS, associazione internazionale degli studiosi del genocidio. In base al suo libro "Pucanje duše" (1997), raccolta di testimonianze delle donne bosniache vittime di stupro ", il Kamerni teatar 55 di Sarejevo ha messo in scena, sotto la regia di Aleš Kurt, l’omonimo pezzo teatrale. Nel 2005 è stata nominata per il Nobel per la pace.
Riccardo Cepach (Trieste, 1970); responsabile del Museo Svevo e del Museo Joyce di Trieste, dottore di ricerca in Italianistica, autore di saggi ed articoli di divulgazione letteraria, collaboratore del quotidiano “Il Piccolo”. Riccardo Cepach è il Direttore artistico del Festival “Bloomsday. Una festa per Joyce”, e della manifestazione “Buon Compleanno Svevo”. Si è sempre interessato della cultura della Trieste a cavallo fra Otto e Novecento, quando personalità come Richard Francis Burton, Umberto Saba, James Joyce ed Italo Svevo rivoluzionarono l’arte letteraria d’Occidente. Dedica un’attenzione speciale a Svevo – realizza manifestazioni, conferenze, mostre, audiovisivi e libri, fra cui “Guarire dalla cura. Italo Svevo e la medicina” (2008), “Lastricato di buoni propositi. Il centocinquantenario della nascita di Italo Svevo 1861-2011” (2012), “Alla peggio andrò in biblioteca. I libri ritrovati di Italo Svevo” (con Simone Volpato, 2013), "Il collaboratore avventizio. L’uomo d’affari. E altre nuove dalla biblioteca perduta” (2013).
Jasna Čebron (1948, Koper), slovenistka in italijanistka, je bila profesorica slovenščine na koprski in krajše obdobje tudi na piranski gimnaziji. Dijake je navduševala za branje in jim skozi filmsko vzgojo približevala film. Širši javnosti je znana kot neutrudna koprska kulturna delavka, še zlasti organizatorica in voditeljica literarnih večerov. Vodi jih med drugim v koprski knjigarni Libris in Osrednji knjižnici Srečka Vilharja Koper, že več kot 50 pa jih je imela v Gledališču Koper, kjer jih pod skupnim imenom Pogovori o branju organizirata Slavistično društvo Koper in Kulturni klub/Club culturale. Že vrsto let vodi bralce in obiskovalce po koprskih literarnih poteh, vsako leto na Forumu Tomizza tudi po koprskih poteh Fulvia Tomizze. Raziskovalno in publicistično se je posvečala mladinski in istrski književnosti, še zlasti Marjanu Tomšiču, Alferiji Bržan in Fulviu Tomizzi. Leta 2016 je postala častna članica Slavističnega društva Slovenije, spomladi letos, ob svoji 70-letnici, pa je bila v akciji Primorskih novic, RTV Koper/Capodistria in Radia Trst A ter Primorskega dnevnika izbrana za osebnost Primorske meseca marca.
Emir Imamović Pirke (1973, Tuzla), giornalista e scrittore, già redattore della rivista Dani, attualmente caporedattore della rivista Gracija. Ha lavorato e vissuto a Sarajevo, è stato opinionista di Radiosarajevo.ba, collaboratore di Novi list, Jutarnji list, Slobodna Dalmacija etc. Attualmente vive a Šibenik. Il suo primo romanzo “Jel neko vidio djevojčice, kurve, ratne zločince”, uscito nel 2006, trae spunto dal rapimento nel 2001 di quattro bambine in Bosnia Erzagovina. È direttore del Festival alternative i ljevice di Šibenik - FALIŠ. Ha pubblicato romanzi “Tajna doline piramida” (2008), “Treće poluvrijeme” (2010) e “Terorist” (2018).
Franco Juri (1956), di origini friulane e croate, cresciuto a Capodistria, dal 2013 è Direttore del Museo del Mare Sergej Mašera di Pirano. Al vasto pubblico è noto anche come musicista (membro del gruppo Istranova), caricaturista (tuttora pubblica sulla rivista Mladina; in passato ha pubblicato anche su quotidiani importanti quali il Delo, il Dnevnik e le Primorske novice), è è stato deputato eletto alla Camera di Stato della RS, Segretario di Stato e Ambasciatore in Spagna e a Cuba– il romanzo Ritorno a Las Hurdes (edito nel 2008) è legato proprio alla sua esperienza spagnola. Franco Juri è stato anche co-fondatore dell'iniziativa civile Gruppo 88, nata con l'obiettivo di favorire la democratizzazione nell'ambito del mondo della minoranza italiana e della società jugoslava in generale. É stato anche membro del Comitato per la tutela dei diritti umani.
Iva Kosmos, culturologa, studia l’interazione tra la produzione culturale (soprattutto letteraria) e la società. Laureata all’Università di Lubiana con la tesi su “Occidentalismo e immagine dell’Occidente nelle opere di autori del territorio dell’ex Jugoslavia”, dottorato all’Università di Zagabria con la dissertazione dal titolo: “Mappatura dell’esodo nelle opere di autori post-jugoslavi”. Per anni giornalista, critico letterario e opinionista (Dnevnik, Radio Študent, LUD Literatura, edizione on line di Massachusetts Review). Attualmente ricercatrice post dottorato nel progetto “Memoria culturale nel teatro post-jugoslavo” presso l’Istituto di studi culturali e della memoria presso lo ZRC SAZU (Centro di ricerca dell’Accademia delle scienze e delle arti della Slovenia). Si interessa in primis del rapporto tra la sfera culturale e letteraria e i sistemi sociali, politici e l’ideologia, di memoria e di storia, di letteratura post-jugoslava, nonché dell’arte e della cultura nel quotidiano.
Ana Sarah Lunaček Brumen si è laureata in etnologia, antropologia culturale e sociologia della cultura a Lubiana con una tesi sulla cinematografia africana. Ha visitato i festival del cinema africano a Londra, Milano e Ouagadougou e ha collaborato alla scelta dei film e alla redazione del catalogo della retrospettiva sul cinema africano alla Slovenska kinoteka nel 2000. In veste di ricercatrice del Dipartimento di studi sull'Asia e Africa, dal 2003 al 2004 ha vissuto tra i Tuareg nel Niger settentrionale dove ha svolto una ricerca sul campo in ambito del dottorato di ricerca a tema “Come sono percepiti gli europei e gli americani e la percezione dell’Occidente nell’Agadez (Niger)”, discussa nel 2008. In seguito al dottorato ha effettuato il perfezionamento presso la MMSH (Maison Meditéranéennne des Sciences de l'Homme) di Aix en Provance in Francia e presso l’Università di Belgrado dove ha avviato un ricerca sul rapporto tra l’ex Jugoslavia e l’Africa in ambito del Movimento dei paesi non allineati. Ana Sarah Lunaček Brumen è membro del consiglio redazionale internazionale della rivista belgradese „Afrika – studije umetnosti i kulture“ ed è regista di film sull’Africa e di vari testi inerenti la stessa tematica.
Marija Mitrović già professore ordinario di slavistica, prima a Belgrado (fino al 1993) e poi presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Trieste. E' stata tra tra i fondatori e per anni anche l’editore della rivista quadrimestrale scientifica “Književna istorija” (Storia letteraria) di Belgrado (1968-1991), ha pubblicato una storia di letteratura slovena dal medioevo ai giorni nostri (Pregled slovenačke književnosti, 1995) poi rielaborata e tradotta in tedesco (Geschichte der slowenischen Literatur, Klagenfurt, 2001). Un centinaio di saggi scientifici riguardano il campo di letteratura e cultura serba, croata e slovena. Dallo sloveno in serbocroato ha tradotto una ventina di libri, tra cui alcuni di poesia contemporanea (Gradnik, Kocbek, Zajc, Taufer). Ha curato vari libri sull’immagine della città di Trieste nella cultura e letteratura serba: "Sul mare brillavano vasti silenzi" (Trieste 2004), "Svetlost i senke. Kultura Srba u Trstu", (Belgrado 2007) e "Cultura serba a Trieste" (Argo, Lecce 2009). "Ivo Andrić, La storia maledetta, Racconti triestini" (quattro racconti inediti dello scrittore bosniaco, Mondadori 2007). Insieme con Bojan Mitrović ha pubblicato "Storia della cultura e della letteratura serba" (Argo, Lecce 2015).
Marta Angela Agostina Moretto (Pordenone, 1980). Dopo la laurea in Lettere Moderne (Università degli Studi di Trieste, 2003) con ordinamento quadriennale, consegue la Laurea Specialistica in Filologia Moderna (Università degli Studi di Trieste, 2004) con una tesi sulla produzione storiografica di Fulvio Tomizza. Dal 2004 al 2006 frequenta, sempre a Trieste, la Scuola di Specializzazione per l’insegnamento nelle Scuole Secondarie e si abilita per le Scuole Secondarie di Primo e Secondo grado in Materie Letterarie e Latino. Nel 2006 e nel 2007 frequenta due Master relativi all’insegnamento dell’italiano come L2 e alle moderne metodologie didattiche. Nel 2009 u il titolo di Dottore di Ricerca in Italianistica (Rapporti culturali fra i Paesi dell’area Adriatica) presso l’Università di Trieste con una tesi dal titolo: “Il male e il bene quando vengono piovono”. Ossimori, antinomie e paradossi nella narrativa di Fulvio Tomizza. Pubblica un contributo sulla produzione odeporica di Bartolomeo Biasoletto ( “Metodi e Ricerche), e sull’opera di or Tomizza (“Archeografo Triestino”); nel 2007 cura, per la casa editrice Diàbasis Adriatico e altre rotte, raccolta di reportages di viaggio scritti da Fulvio Tomizza durante tuta la sua carriera. Tra il 2006 e il 2009 partecipa ad alcuni convegni nazionali ed internazionali tra Trieste e Londra, tra i quali quelli della Canadian Society for Italian for Studies e quello della English Society for Italian Studies. Negli anni 2005, 206, 2007 è docente di Letteratura Italiana presso il Laboratorio Internazionale della Comunicazione di Gemona, tenendo corsi su Alda Merini, Primo Levi, Fulvio Tomizza, Alessandro Baricco. Tra ottobre e novembre 2005 tiene un ciclo di lezioni su Merini, Levi e Tomizza presso l’Università Mechnikov di Odessa (Ucraina). Dal 2004 al 2006 insegna Italiano presso la Scuola Elementare Italiana “Vincenzo de Castro” di Pirano (Slovenia); dal settembre 2006 insegna Lettere presso la Scuola Secondaria di Primo Grado. Attualmente è docente in ruolo presso la Scuola Secondaria “Guido Corsi” di Trieste.
Miha Blažič N’toko (1980), rapper, blogger sloveno cresciuto negli Stati Uniti, opinionista del settimanale Mladina e attivista, si è fatto conoscere anche grazie al suo impegno nella cosiddetta “zona autonoma Rog” e per l’operato a favore degli emarginati e per il coinvolgimento in prima persone nella difesa dei profughi siriani, in particolare di Ahmad Šami. Ha all’attivo vari album, tra cui “Emirates” (2017), l’album “Parada ljubezni” è considerato uno dei manifesti di critica della società più profondi. Il volume “Samoumevni svet” (2016), una selezione dei suoi articoli, ha avuto la nomination per il Premio Rožanc quale migliore pubblicazione di saggistica.
Franco Però (1950, Trieste), direttore del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, il Rossetti di Trieste. Laurea alla Facoltà di lettere e filosofia di Trieste (con la tesi sulla storia dell’attività scenografica a Trieste) e diploma all’Accademia d’Arte Drammatica di Trieste, si è dedicato prevalentemente alla regia in numerosi teatri italiani. Il suo interesse è focalizzato sulla drammaturgia contemporanea, straniera e italiana. Nei suoi lavori è presente anche la storia recente locale. Negli ultimi anni ha portato in scena la vita del pacifista Danilo Dolce, l’epopea delle Alessandrine, l’incendio della Vijećnica, la biblioteca di Sarajevo. Nella produzione bilingue del Teatro stabile sloveno di Trieste, Però ha fatto vivere sul palcoscenico persino la relazione della commissione mista storico-culturale italo-slovena, dialogo »da e in cucina« (Primorski dnevnik) tra la cuoca di un’osteria e la sua aiutante, interpretato dalle attrici Lara Komar e Tatjana Turco.
Aljoša Pužar è culturologo e scrittore. Nato a Fiume. Ha frequentato gli studi di croatistica a Fiume e letteratura comparata a Zagabria. Ha conseguito il dottorato di ricerca nel 2016 a Fiume sul tema della teoria antropologica e culturale degli stati intermedi e nel 2015 a Cardiff sul tema degli studi di genere e dei giovani. Dal 2002 è stato docente presso l’Università di Trieste e dal 2003 a Fiume. Dal 2006 al 2016 ha insegnato studi culturali, antropologia culturale, geografia culturale, studi sulle donne e altro presso l’Università di Seul (Corea del Sud). Dal 2017 insegna teoria culturale e antropologia culturale presso il Dipartimento di Studi Culturali della Facoltà di Scienze Sociali di Lubiana. Ha pubblicato libri sulla storia della letteratura, studi di confine, sulla cultura coreana ecc. È stato l’editorialista di quotidiani, redattore, traduttore letterario e ha anche pubblicato saggi, racconti e poesia. È membro della presidenza dell’organizzazione culturale mondiale, membro del Reale Istituto Antropologico di Londra e della sede croata del P.E.N. Vive sulla tratta Lubiana – Fiume.
Tanja Stupar Trifunović (1977), scrittrice bosniaco-erzegovese, nata a Zara e diplomatasi presso la Facoltà di filologia di Banjaluka, dove tuttora vive. Tanja Stupar Trifunović è redattrice della rivista di letteratura, arte e cultura Putevi. Scrive poesia (Kuća od slova, 1999; Uspostavljanje ravnoteže, 2002; O čemu misle varvari dok doručkuju, 2008; Glavni junak je čovjek koji se zaljubljuje u nesreću, 2010) e prosa (Adornova svraka, 2007; rubriche di giornale; Satovi u majčinoj sobi 2016, romanzo). I suoi lavori sono presenti in numerose antologie e raccolte di poesia e prose, in Bosnia ed Erzegovina e all’estero. La sua poesia è stata premiata e tradotta in varie lingue europee, come l’inglese, francese, tedesco, polacco, sloveno e danese. La sua raccolta di poesie O čemu misle varvari dok doručkuju è stata proclamata miglior libro di poesie della Bosnia ed Erzegovina nel 2008 ed è stata nominata per io premio letterario CEE Literature Award di cui è entrata nella shortlist. Il romanzo Satovi u majčinoj sobi del 2016 è stato premiato con il Premio dell’UE per la letteratua (EUPL).
Slobodan Šnajder (1948), drammaturgo, scrittore e pubblicista croato, reso famoso dai drammi “Peto evanđelje” e “Kosti u kamenu”. Ha raggiunto vasta notorietà nel 1982 con la prima, a Spalato, del suo dramma “Hrvatski faust” che in seguito, come altre sue opere, è stato spesso rappresentato all’estero. Fondatore e a lungo direttore della rivista di teatro Prologo. Negli anni Novanta è stato escluso per quasi un decennio dalla vita teatrale croata e le sue opere messe al bando. Ha però continuato a scrivere per i giornali Glas Slavonije e il fiumano Novi list, gli articoli sono stati successivamente pubblicati nei volumi “Kardinalna greška” e “Umrijeti pod zvezdom”. Per i suoi drammi Šnajder è stato insignito di vari premi nazionali ed esteri. Nel 2012 è uscito il suo primo romanzo ma il vero successo l’ha raggiunto nel 2015 con “Doba mjedi”, romanzo d’amore e di guerra in un arco di tempo che va dal 18.esimo al 20.esimo secolo, ambientato in varie realtà dalla Slavonia alla Polonia. Più volte ristampato, gli ha valso i più importanti premi letterari croati.
IGOR ŠTIKS (Sarajevo, 1977) si è laureato in filosofia e letterature comparate presso la Facoltà di lettere e filosofia di Zagabria e ha svolto il dottorato di ricerca presso l’Istituto per Le scienze politiche di Parigi. Attualmente lavora come ricercatore presso l'Università di Edimburgo. Scrive prosa letteraria, saggistica e prosa accademica (filosofia politica), testi teatrali e poesia, tra i quali: Dvorac u Romagni (2000, romanzo); Elijahova stolica (2006, romanzo, vincitore dei premi letterari Ksaver Šandor Gjalski e Kiklop); Povijest poplave (2008, poesie); Državljanin, građanin, stranac, neprijatelj: jedna povijest Jugoslavije i postjugoslavenskih država (saggio, 2016, tradotto in croato; pubblicato originalmente in inglese a Londra nel 2015); Brašno u venama (2016, dramma), Rezalište (2017, romanzo). Nel 2010 ha pubblicato assieme al filosofo Srećko Horvat il saggio Pravo na pobunu e nel 2015 ha redatto la raccolta di saggi Dobro došli u pustinju postsocijalizma. La sua opera letteraria e pubblica ha ricevuto il riconoscimento francese Cavaliere delle arti e della letteratura.
Ivan Verč (nato a Trieste, 1950) ha insegnato lingua e letteratura russa presso le Università di Sassari e Trieste. Ha compiuto gli studi a Udine, Mosca e Ljubljana. Ha pubblicato saggi monografici sull'opera di Dostoevskij (1977) e Pil'njak (1982), ha curato l'edizione slovena del romanzo in versi di A.S.Puškin Eugenio Onegin (1987, 1994, 1998) e l'edizione italiana del romanzo di Platonov Kotlovan (1993). Dal 1994 redattore della collana Slavica tergestina, edita dalle Università di Trieste, Ljubljana e Konstanz (http://slavica-ter.org/). Ultimi volumi pubblicati: Razumevanje jezikov književnosti, Ljubljana: ZRC SAZU 2010; Verifiche. Preverjanja. Proverki, I-IV, Trst: EUT 2016.
Rosanna Bubola (1975.) je glumica i spisateljica iz Buja. Pohađala Filozofski fakultet u Trstu, te usavršavala glumu priključujući se i djelujući u kazališnoj skupini Teatro Incontro pod vodstvom redatelja Spira Dalla Porte Xydiasa. U Trstu je surađivala s kazališnom skupinom Gruppo Teatrale per il Dialetto (Kazališna skupina za dijalekt). U sezoni 1999/2000. počinje surađivati s Talijanskom dramom Hrvatskog narodnog kazališta Ivana pl. Zajca. Godine 2003. diplomirala je modernu književnost na Filozofskom fakultetu u Trstu. Autorica je i redateljica tekstova kojima je tema Istra, njene legende i njena povijest.
Ahmed Burić (1967, Sarajevo) uno dei più eminenti giornalisti, editorialisti e intellettuali impegnati nello spazio della ex Jugoslavia, noto per le acute e ironiche interpretazioni della sua città e del suo mondo, che si possono leggere regolarmente sul portale di Radio Sarajevo. Alla fine della guerra, quando per un periodo ha vissuto anche in Slovenia, si è distinto come poeta. Alla prima raccolta Bog tranzicije (Il dio della transizione, 2004) hanno fatto seguito Solze nafte in krvi (Lacrime di nafta e di sangue, 2009) e Materni jezik (Lingua materna, 2013). Disponibile in traduzione slovena la raccolta poetica Vrata raja (La porta del paradiso, Goga, 2015). Ha collaborato anche con Alfredo Lacosegliaz nel progetto La sposa di Sarajevo.
Aljoša Curavić è nato a Umago nel 1960. Ha frequentato gli studi liceali (in lingua italiana) a Capodistria e si è laureato presso la Facoltà di lettere e filosofia di Firenze. Curavić è uno dei più rispettabili giornalisti della nostra regione, ed è caporedattore responsabile del programma radiofonico in lingua italiana della RTV Slovenija, centro regionale Koper-Capodistria. Scrive e pubblica prosa e poesia. La sua raccolta di poesie Silenziario (2003) è stata premiata con il premio Istria nobilissima. Finora ha pubblicato tre romanzi: "Sindrome da frontiera" (Firenze, 2003); "A occhi spenti" (Fiume, 2009.); "Istriagog" (Nardò, 2013). Il suo primo romanzo tradotto in croato "Granični sindrom" (Pisino, 2013; edizione bilingue) è stato pubblicato dalla Kuća za pisce (Casa degli scrittori) di Pisino.
Daša Drndić (Zagabria, 1946) si è laureata in lingua e letteratura inglese alla Facoltà di filologia di Belgrado. In seguito ha studiato alla Southern Illinois University (usufruendo della borsa di studio Fulbright) e alla Case Western Reserve University. Ha lavorato come redattrice della casa editrice “Vuk Karadžić e del programma di prosa di Radio Belgrado. Ha conseguito in dottorato di ricerca presso l’Università di Fiume. Presso il Dipartimento di anglistica dello stesso ateneo ha insegnato letteratura inglese moderna e scrittura creativa. Finora ha pubblicato i i seguenti romanzi: “Put do subote” (1982), “Kamen s neba” (1984), “Marija Częstohowska još uvijek roni suze ili Umiranje u Torontu” (1997), “Canzone di guerra” (1998), “Totenwande” (2000), “Leica format” (2003), “Sonnenschein” (2007), “April u Berlinu” (2009), “Belladonna” (2012). Daša Drndić è tra le autrici croate maggiormente tradotte e apprezzate. Il suo romanzo “Sonnenschein” (“Trieste” nella traduzione inglese) ha vinto il premio letterario del quotidiano Indipendent come miglior romanzo straniero scelto dai lettori.
Študirala je filozofijo in primerjalno književnost, zdaj pa je samozaposlena na področju kulture. Med drugim je pisala gledališke kritike za časnik Večer, občasno deluje kot dramaturginja in prevajalka. Je ena od soustanoviteljic založbe VigeVageKnjige, kjer dela kot glavna urednica. Redno gostuje v tujini. Preberi besedilo predavanja Anje Golob You Gotta Fight for Your Right to Lie
Federica Marzi, classe 1974, è nata a Trieste, dove si è laureata in Lingue e letterature straniere e ha conseguito il Dottorato di ricerca in Italianistica. I suoi racconti lunghi e brevi sono stati selezionati in vari concorsi. La raccolta di racconti inediti "Est-nord-est" è stata segnalata dal Comitato di Lettura del Premio Italo Calvino, Torino, 2009. Altri racconti sono apparsi in antologie e su riviste (fra cui Fernandel, Galaad). Nel 2015 ha ricevuto il premio della Provincia di Trieste al Concorso internazionale di scrittura femminile per un racconto su Marica Nadlišek Bartol (luglio editore 2015). Come traduttrice ha curato il volume sulla letteratura triestina di Renate Lunzer "Irredenti redenti" (Lint 2009). Ha pubblicato il saggio "In terra straniera" (Campanotto 2014) sulla letteratura dell’emigrazione italiana in Germania. Federica Marzi è la vincitrice del concorso Lapis Histriae 2016.
Aljoša Pužar è culturologo e scrittore. Nato a Fiume. Ha frequentato gli studi di croatistica a Fiume e letteratura comparata a Zagabria. Ha conseguito il dottorato di ricerca nel 2016 a Fiume sul tema della teoria antropologica e culturale degli stati intermedi e nel 2015 a Cardiff sul tema degli studi di genere e dei giovani. Dal 2002 è stato docente presso l’Università di Trieste e dal 2003 a Fiume. Dal 2006 al 2016 ha insegnato studi culturali, antropologia culturale, geografia culturale, studi sulle donne e altro presso l’Università di Seul (Corea del Sud). Dal 2017 insegna teoria culturale e antropologia culturale presso il Dipartimento di Studi Culturali della Facoltà di Scienze Sociali di Lubiana. Ha pubblicato libri sulla storia della letteratura, studi di confine, sulla cultura coreana ecc. È stato l’editorialista di quotidiani, redattore, traduttore letterario e ha anche pubblicato saggi, racconti e poesia. È membro della presidenza dell’organizzazione culturale mondiale, membro del Reale Istituto Antropologico di Londra e della sede croata del P.E.N. Vive sulla tratta Lubiana – Fiume.
Francesca Rolandi (Milano) ha conseguito il dottorato di ricerca in slavistica presso l’Università degli studi di Torino nel 2012. Ha vinto numerose borse di studio (Lubiana, Graz e Napoli) e, in ambito del programma Newfelpro, ha lavorato come ricercatrice presso la Facoltà di lettere e filosofia di Fiume. Il suo saggio sull’influenza della cultura popolare italiana in Jugoslavia "Con ventiquattromila baci: l’influenza della cultura di massa italiana in Jugoslavia (1955-1965)" (Bologna, 2015), le è valso il premio “Vinka Kitarović” dell’Università di Bologna. Francesca Rolandi è una della redattrici della rivista Q Code Magazine.
Asja Bakić, scrittrice e blogger, è nata a Tuzla dove si è laureata in Lingua e letteratura bosniaca. Vive a Zagabria. Asja è una femminista, poliglotta e grande amante dei gatti. È conosciuta per il suo tagliente umorismo senza peli sulla lingua. La sua prima raccolta di poesie Može i kaktus, samo neka bode (2009) è stata nominata per il premio Kiklop come raccolta esordiente. La raccolta di racconti brevi Mars (2015) invece è entrata nella finale per il premio letterario della Regione Istriana „Edo Budiša“ come migliore raccolta di racconti brevi di un autore fino ai 35 anni d'età. Asja Bakić si occupa di traduzione letteraria (dall'inglese, francese, tedesco e spagnolo). Scrive per il portale femminista Muf (www.muf.com.hr), e per il suo blog U carstvu melanholije (www.asjaba.com).
Ulderico Bernardi è nato a Oderzo (Treviso) nel 1937. Vive a Treviso.Ha conseguito la laurea in Economia e commercio nell'Università Ca' Foscari di Venezia e la laurea in Sociologia nell'Università di Trento.Già professore ordinario di sociologia dei processi culturali nell'Università Ca'Foscari di Venezia, dove è stato titolare di insegnamenti dall'a.a. 1979/80, tra cui per dieci anni di sociologia del turismo.Ha tenuto corsi nelle Università di Bergamo, IULM sede di Feltre, Milano Statale, Trieste e nell'Università di Scienze Gastronomiche di Colorno. I principali interessi di studio riguardano il rapporto tra persistenza culturale e mutamento sociale nei processi di sviluppo; le relazioni tra locale e globale; l'educazione all'interculturalità. Ha applicato le sue analisi al passaggio dalla società rurale alla società industriale; alle minoranze etniche e agli insediamenti collettivi dell'emigrazione italiana, con soggiorni di studio, corsi di lezioni e campagne di ricerca in Australia, nelle Americhe e in Europa.
Daša Drndić (Zagabria, 1946) si è laureata in lingua e letteratura inglese alla Facoltà di filologia di Belgrado. In seguito ha studiato alla Southern Illinois University (usufruendo della borsa di studio Fulbright) e alla Case Western Reserve University. Ha lavorato come redattrice della casa editrice “Vuk Karadžić e del programma di prosa di Radio Belgrado. Ha conseguito in dottorato di ricerca presso l’Università di Fiume. Presso il Dipartimento di anglistica dello stesso ateneo ha insegnato letteratura inglese moderna e scrittura creativa. Finora ha pubblicato i i seguenti romanzi: “Put do subote” (1982), “Kamen s neba” (1984), “Marija Częstohowska još uvijek roni suze ili Umiranje u Torontu” (1997), “Canzone di guerra” (1998), “Totenwande” (2000), “Leica format” (2003), “Sonnenschein” (2007), “April u Berlinu” (2009), “Belladonna” (2012). Daša Drndić è tra le autrici croate maggiormente tradotte e apprezzate. Il suo romanzo “Sonnenschein” (“Trieste” nella traduzione inglese) ha vinto il premio letterario del quotidiano Indipendent come miglior romanzo straniero scelto dai lettori.
Jani Kovačič (1953) je družbeno angažirani slovenski kantavtor, profesor filozofije na bežigrajski gimnaziji in pisec pesemskih in proznih literarnih besedil, ki so izšla v samostojnih knjigah Jazz (1989), Tretje oko, kratka zgodovina Slovencev v songih (1993), Poklic: mladost (2007), Knjiga (2009) in Socialitete ino štorjali (2012). Kovačičeva Knjiga (2009) pa je skoraj 400 strani obsežno delo, ki v treh poglavjih in najraznovrstnejših besedilih ali pisavi poustvarja in ustvarja temeljno besedilo – knjigo. Vodi nas skozi Bajke o izmišljenih bitjih in njihovih razbrzdanih nasladah, preko Kronike v verzih, ki dialoško razpravlja o dvomih in zagovorih božjega, do Brevirja, kjer srednjeveški sholar pripoveduje o izprijenosti ... tudi s pesemskimi vložki. Mare Cestnik je o njem zapisal: »Jani Kovačič je v Knjigi mojstrsko odprl celo vrsto ustvarjalnih registrov, saj je pretanjeno in natančno povzel in zgostil definirano občutenje bistev človeškega izvpraševanja ter civilizacijskih stalnic […] dokazal naravnost enciklopedično znanje na marsikaterem področju, na primer v slovanski mitologiji in profanem izrazoslovju, svojo razkošno domišljijo preslikal v predstavljive podobe, skozi vse to pa dokazal visoko pisateljsko pismenost, kakršno dosegajo le redki na prenatlačenem podiju slovenskih književnikov.«
Dragan Markovina (Mostar, 1981), è dottore di ricerca in scienze storiche, scrittore, corsivista e attivista. Vive e lavora a Spalato. Si è laureato in Storia presso la Facoltà di Studi croati di Zagabria, dopodiché ha lavorato presso il Dipartimento di Storia presso la Facoltà di Filosofia di Spalato dal 2003 al 2014. Come critico radicale dell’attuale situazione politica in Croazia, nel 2016 fonda il partito politico Nova ljevica, che sostiene il socialismo democratico. È autore dei libri “Između crvenog i crnog: Split i Mostar u kulturi sjećanja” (2014), “Tišina poraženog grada” (2015), "Jugoslavenstvo poslije svega" (2015), „Povijest poraženih“ (2016), „Doba kontrarevolucije“ (2017), „Usamljena djeca juga“ (2018), „Jugoslavija u Hrvatskoj“ (2018), „Neum Casablanca“ (2021), „Povijest, politika, popularna kultura“ (2022) i „14. februar 1945.“ (2023). Ha ricevuto il Premio Mirko Kovač per il suo primo libro. È redattore ordinario del portale telegram.hr e del quotidiano di Sarajevo “Oslobođenje”, ed è anche membro del centro PEN in Bosnia ed Erzegovina.
Marija Mitrović già professore ordinario di slavistica, prima a Belgrado (fino al 1993) e poi presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Trieste. E' stata tra tra i fondatori e per anni anche l’editore della rivista quadrimestrale scientifica “Književna istorija” (Storia letteraria) di Belgrado (1968-1991), ha pubblicato una storia di letteratura slovena dal medioevo ai giorni nostri (Pregled slovenačke književnosti, 1995) poi rielaborata e tradotta in tedesco (Geschichte der slowenischen Literatur, Klagenfurt, 2001). Un centinaio di saggi scientifici riguardano il campo di letteratura e cultura serba, croata e slovena. Dallo sloveno in serbocroato ha tradotto una ventina di libri, tra cui alcuni di poesia contemporanea (Gradnik, Kocbek, Zajc, Taufer). Ha curato vari libri sull’immagine della città di Trieste nella cultura e letteratura serba: "Sul mare brillavano vasti silenzi" (Trieste 2004), "Svetlost i senke. Kultura Srba u Trstu", (Belgrado 2007) e "Cultura serba a Trieste" (Argo, Lecce 2009). "Ivo Andrić, La storia maledetta, Racconti triestini" (quattro racconti inediti dello scrittore bosniaco, Mondadori 2007). Insieme con Bojan Mitrović ha pubblicato "Storia della cultura e della letteratura serba" (Argo, Lecce 2015).
Kristian Novak rođen je 1979. godine u Baden-Badenu. Osnovnu je školu pohađao u Sv. Martinu na Muri, a opću gimnaziju u Čakovcu. Godine 1998. upisuje diplomski dvopredmetni studij hrvatskoga jezika i književnosti i njemačkoga jezika i književnosti na Filozofskome fakultetu u Zagrebu. Na istom fakultetu doktorirao je 2011. godine s temom iz povijesne sociolingvistike hrvatsko-njemačkih jezičnih dodira. Zaposlen je na Odsjeku za kroatistiku Filozofskoga fakulteta u Rijeci. Godine 2005. objavio je roman "Obješeni", 2013. objavio je roman "Črna mati zemla", a 2016. roman "Ciganin, ali najljepši". Jedan je od najnagrađivanijih hrvatskih književnika danas, nezaobilazno ime nove hrvatske proze.
Svetlana Slapšak, antropologa, è nata a Belgrado, dove si è laureata e ha conseguito il dottorato di ricerca al Dipartimento di Scienze dell'Antichità presso la Facoltà di Lettere e Filosofia. Ha lavorato come docente di Antropologia delle civiltà antiche e Antropologia di genere ed è stata Rettrice della Facoltà degli studi umanistici post-laurea di Lubiana. Svetlana Slapšek, ricercatrice di fama mondiale, è stata ospite come relatrice in diversi centri accademici come Amsterdam, Berna, Londra, New Orleans, Praga, Parigi, Riga e Toronto. È autrice di più di cinquanta libri e numerosi saggi e ricerche nei quali analizza in modo critico le questioni sociali attuali. Nel 1983 assieme al marito Božidar Slapšak è stata sostenitrice della petizione contro la pena di morte mentre con il movimento 1000 donne per la pace è stata nominata per il Premio Nobel per la pace. Fra le sue numerose opere ricordiamo: »Ženske ikone XX veka« (2001), »Ženske ikone antičkog sveta« (2006), »Mala crna haljina: eseji o antropologiji i feminizmu« (2007), »Antička miturgija: žene« (2013) e »Leteći pilav: antropološki ogledi o hrani« (2014).
Mile Stojić (1955) je bosansko-hercegovski pesnik, publicist in prevajalec. Študij slavistike je zaključil na Univerzi v Sarajevu, zatem pa je kot literarni kritik pisal za številne jugoslovanske časopise. Med letoma 1989 in 1992 je bil tudi glavni urednik časopisa Odjek v Sarajevu. Leta 1992 je zapustil Sarajevo in bil najprej zaposlen kot urednik političnega glasila Tjednik v Zagrebu, nato pa je odšel na Dunaj, kjer je na tamkajšnji univerzi predaval južnoslovansko književnost. Danes ponovno živi in ustvarja v Sarajevu. Stojićevo poezijo zaznamujeta nostalgija in politična angažiranost. Objavil je več kot deset knjig, med njimi so: Glasovi sarajevske noći (1992), ki so v celoti zgoreli v sarajevski tiskarni, Prognane elegije (1992) in Prozor, riječ, bosanski alfabet (2000). Njegova dela so prevedena v več kot dvajset svetovnih jezikov. Je sopodpisnik odprtega pisma petih bosansko-hercegovskih in hrvaških intelektualcev, ki je bilo 6. januarja 1992 poslano predsedniku Hrvaške Franju Tuđmanu kot »odgovornemu za politično uničenje BiH«. S svojim ostrim jezikom komentira dnevne dogodke v medijih na prostoru nekdanje Jugoslavije. Muharem Bazdulj je v Danih zapisal: »Prevladujoča občutka v njegovi liriki sta obžalovanje in nostalgija […] V svojih najboljših pesmih spretno prepleta poezijo in svojevrsten angažma.«
Dušan Šarotar (Murska Sobota, 1968) scrittore, poeta, sceneggiatore e fotografo. Ha studiato sociologia e filosofia presso l'Università di Lubiana, dove tuttora vive e lavora. Per diversi anni è stato membro del comitato redazionale della casa editrice Beletrina e redattore della rivista AirBeletrina. Dal 2000 lavora come artista indipendente. Finora ha pubblicato 14 libri di prosa e poesia; le sue poesie fanno parte di diverse antologie nazionali ed estere e le sue opere sono state tradotte in diverse lingue. Šarotar è autore di numerose sceneggiature per documentari e lungometraggi. Il tema centrale delle sue opere è il destino della comunità ebraica e l'Olocausto a Murska Sobota e nel Prekmurje in generale. Nel 1999 ha pubblicato il suo primo romanzo, Potapljanje na dah, mentre il suo debutto poetico con Krajina v molo è del 2006. Nel 2007 è stato nominato al Premio Kresnik per il suo romanzo Biljard v Dobrayu, una rassegna storica sul destino degli ebrei nel Prekmurje. Tra le sue opere vanno menzionati i romanzi Nostalgija (2010), Panorama (2014) e Zvezdna karta (2021). Il suo lavoro più recente è un libro di poesie in prosa Nikomah poroča (2023). Šarotar ha ricevuto il premio Župančič per la creatività per il periodo 2021-2023.
Widad Tamimi, letterata, figlia di un profugo palestinese fuggito dall'occupazione israeliana del 1967 e di una donna di origini ebree, la cui famiglia scappò a New York durante la Seconda guerra mondiale, è cresciuta in Italia. Attualmente vive a Lubiana col marito e i due figli e presta servizio nei campi di accoglienza ai profughi nell'ambito del programma "Restoring Family Link" della Croce Rossa Slovena. Nel 2012, per Mondadori, ha pubblicato il suo primo romanzo Il caffè delle donne. Scrive racconti per "Delo", il principale quotidiano sloveno. Il suo nuovo romanzo intitolato Le rose del vento è stato pubblicato nell'aprile 2016.
László Végel, scrittore e critico letterario ungherese è nato nella cittadina di Srbobran in Vojvodina (in ungherese Szenttamás). Negli anni '80 ha lavorato come drammaturgo alla Televisione Novi Sad e in seguito al licenziamento, avvenuto agli inizi degli anni '90, diventa coordinatore dell'ufficio del Fondo di Soros per una società aperta sempre a Novi Sad. Già nel 1970, il grande scrittore di Novi Sad Aleksandar Tišma aveva tradotto il primo romanzo di Végel „Memoari jednog makroa“, attirando in questo modo l'attenzione del pubblico jugoslavo sull'importanza di questo autore e del suo ruolo di portavoce dei dilemmi etici della generazione del '68. Questo romanzo è la prima parte della trilogia intitolata „Novosadska trilogija“ (1993), considerata l'opera più importante di Végel dove è dominante il tema riccorente di Novi Sad, città che più tardi in alcuni scritti paragonerà a Trieste, sottolineando tristemente la perdita della tolleranza civile. Végel ha costruito la sua fama internazionale con una prosa senza riserve e con scritti in cui egli, appartenente alla "minoranza", segue il decadimento della società serba negli anni '90. Questo tema è stato ripreso in modo eccellente nel libro „Exterritorium“(pubblicato in Ungheria nel 2000 e premiato come Libro dell'anno). Fra le opere di Végel citiamo „Neoplanta ili Obećana zemlja“ (2014), in cui scrive dell'altro volto della "multiculturalità" a Novi Sad. Végel ha ricevuto diversi premi fra cui nel 2000 un'onorificienza del Presidente della Repubblica ungherese per l'intero operato letterario.
Polona Glavan, scrittrice e traduttrice, si è laureata in Letteratura comparata alla Facoltà di Lettere di Lubiana. Dal 1994 pubblica racconti brevi e entra a far parte delle antologie slovene. Il suo primo romanzo Noč v Evropi (2001) è stato nominato per il Premio Kresnik, come miglior romanzo sloveno. Nel 2004 pubblica la raccolta di racconti brevi Gverilci e riceve il Premio Zlata ptica. Il suo secondo romanzo Kakorkoli (2014), socialmente impegnato, concorre anch'esso per il Premio Kresnik di quest'anno che verrà consegnato nel mese di giugno.
Dragan Markovina (Mostar, 1981), è dottore di ricerca in scienze storiche, scrittore, corsivista e attivista. Vive e lavora a Spalato. Si è laureato in Storia presso la Facoltà di Studi croati di Zagabria, dopodiché ha lavorato presso il Dipartimento di Storia presso la Facoltà di Filosofia di Spalato dal 2003 al 2014. Come critico radicale dell’attuale situazione politica in Croazia, nel 2016 fonda il partito politico Nova ljevica, che sostiene il socialismo democratico. È autore dei libri “Između crvenog i crnog: Split i Mostar u kulturi sjećanja” (2014), “Tišina poraženog grada” (2015), "Jugoslavenstvo poslije svega" (2015), „Povijest poraženih“ (2016), „Doba kontrarevolucije“ (2017), „Usamljena djeca juga“ (2018), „Jugoslavija u Hrvatskoj“ (2018), „Neum Casablanca“ (2021), „Povijest, politika, popularna kultura“ (2022) i „14. februar 1945.“ (2023). Ha ricevuto il Premio Mirko Kovač per il suo primo libro. È redattore ordinario del portale telegram.hr e del quotidiano di Sarajevo “Oslobođenje”, ed è anche membro del centro PEN in Bosnia ed Erzegovina.
Katja Perat, poetessa impegnata e critico letterario. Si è laureata in Filosofia e letteratura comparata alla Facoltà di Lettere e filosofia di Lubiana. Le sue raccolte di poesia sono un grande evento della letteratura slovena contemporanea. Per la sua prima raccolta Najboljši su padli, 2011 ha ricevuto il premio Kritiško sito della critica letteraria slovena per il libro dell'anno, mentre la seconda raccolta Davek na dodano vrednost, 2014 è entrata in finale per lo stesso premio. Le sue poesie sono state pubblicate nell'Antalogia della poesia slovena con il titolo significativo 75 pesmi od Dekleve do Peratove. Scrive critiche letterarie per Air Beletrin e Pogled.
Enzo Santese è critico d’arte, poeta e scrittore; ha al suo attivo numerosi interventi su quotidiani e riviste nell'ambito delle arti figurative, della letteratura e del teatro. Organizza diversi eventi culturali e dirige alcuni Festival di poesia. Scrive da vari anni testi per il teatro, la radio e la televisione. Fa parte della sezione italiana dell’A.I.C.A. (Association Internationale des Critiques d’Art). Ha fondato e diretto la rivista d’arte e cultura contemporanea “Check Point”. In quaranta anni di operato letterario ha pubblicato oltre dieci raccolte di poesia.
Sanja Roić, ordinaria di letteratura italiana. Laureata in italianistica e in germanistica alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Zagabria. Alla stessa Università ha conseguito la specializzazione in Teoria e storia letteraria, nonché il dottorato di ricerca in filologia. Insegna alla Facoltà di Lettere e Filosofia a Zagabria in qualità di professoressa ordinaria confermata (dal 2005) e cattedratica di letteratura italiana. Ha insegnato presso gli atenei di Napoli, Trieste, Bologna, Chieti-Pescara, Bari, Berlino, Lubiana, Varsavia e Zara. Nel 1999 ha ricevuto dall’Istituto italiano di cultura di Zagabria il premio annuale per il contributo all’italianistica e nel 2007 il Presidente della Repubblica Italiana le ha conferito l'onorificenza Stella della solidarietà per meriti culturali. Ha redatto numerosi annuari di italianistica e comparatistica e ha scritto più di cento opere all'interno di pubblicazioni croate e straniere nell'ambito della letteratura italiana del 16˚,18˚, 19˚ e 20˚ secolo e comparatistica. Dal 2002 è responsabile del progetto scientifico Interferenze letterarie italo-croate e dal 2006 del progetto Interferenze culturali italo-croate. Collabora inoltre a progetti internazionali italiani ed europei. All'interno dei suoi due libri di ricerche e saggi, Stranci (Stranieri, 2006) e Istočno i zapadno od Trsta (A levante e a ponente di Trieste, 2013), la Roić ha dedicato testi considerati essenziali sul lavoro di Fulvio Tomizza.
Mario Steffè, presidente della Comunità degli Italiani »Santorio Santorio« di Capodistria. Ha studiato inizialmente presso il DAMS (Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo) di Bologna e in seguito presso l'Università degli studi di Trieste, dove ha seguito il corso di laurea specialistica in Materie Letterarie. Dopo un primo impiego quale referente per la Sezione di Italianistica presso la Biblioteca centrale Srečko Vilhar di Capodistria, dal 1995 lavora come coordinatore dei programmi culturali presso la C.I. di Capodistria. Ha pubblicato diversi contributi su riviste specialistiche e di settore, ha collaborato in qualità di rappresentante della Comunità nazionale Italiana alla stesura del Programma culturale nazionale della Repubblica di Slovenia, nonché è stato membro del Consiglio per la cultura del Governo sloveno dove ha svolto l'incarico di rappresentante della Comunità nazionale Italiana.
Marcel Štefančič jr (Brežice, 1960), critico cinematografico, presentatore televisivo e giornalista pubblicista (Mladina, Global). Ha conseguito la laurea specialistica in filosofia presso la Facoltà di lettere e filosofia di Lubiana. Sicuramente uno dei personaggi più produttivi e brillanti della saggistica slovena. Ha scritto più di sessanta libri sul film, sulla letteratura, sulla cultura pop e sugli attuali eventi socio-politici. Štefančič è un eccellente americanologo. Infatti, il suo maestoso libro in due volumi "Zadnji film: o vzponu in propadu novega Hollywooda" (2007) rappresenta un'indispensabile opera di riferimento sulla cinematografia. A parimerito è epocale il libro sul film sloveno del socialismo "Maškerada" (2013). I suoi migliori saggi sui fenomeni socio-culturali del 20˚ secolo sono raccolti nel libro "Zakaj si življenje zasluži, da ga izgubimo" (Perché la vita merita di essere sprecata, 2012). Štefančič in modo originale e molto ironico scrive di Amy Winehouse, Roman Polanski, Hunter S. Thompson, Simone de Beauvoir, J. D. Salinger, Norman Mailer... polemizzando apertamente sull'americanismo invasivo. Negli ultimi anni hanno avuto un grande interesse da parte del pubblico i due saggi "Ivan Cankar: eseji o najvećem" (2018) e "Slovenski san: eseji o nama" (2021).
Dinko Telećan scrittore e traduttore. Si è laureato in filosofia e anglistica presso la Facoltà di lettere e filosofia di Zagabria. Ha pubblicato quattro raccolte di poesia, un saggio filosofico Sloboda i vrijeme (Jesenski i Turk, Zagabria, 2003), un racconto di un viaggio in India e Pakistan Lotos, prah i mak (Jesenski i Turk, Zagabria, 2008), una raccolta di saggi intitolata Pustinja i drugi ne-vremeni ogledi (Sysprint, Zagabria, 2009) e il romanzo Dezerter (Algoritam, ZagabriaZagabria, 2013). Si occupa di traduzioni di letteratura e critica dall'inglese e dallo spagnolo: ha tradotto più di 50 pubblicazioni. Nel 2003, la traduzione del libro Il ramo d'oro di James G. Frazer, gli è valsa il premio annuale dell'Associazione croata dei traduttori letterari, mentre nel 2013 ha vinto in Romania il Premio europeo per la poesia.
Ahmed Burić (1967, Sarajevo) uno dei più eminenti giornalisti, editorialisti e intellettuali impegnati nello spazio della ex Jugoslavia, noto per le acute e ironiche interpretazioni della sua città e del suo mondo, che si possono leggere regolarmente sul portale di Radio Sarajevo. Alla fine della guerra, quando per un periodo ha vissuto anche in Slovenia, si è distinto come poeta. Alla prima raccolta Bog tranzicije (Il dio della transizione, 2004) hanno fatto seguito Solze nafte in krvi (Lacrime di nafta e di sangue, 2009) e Materni jezik (Lingua materna, 2013). Disponibile in traduzione slovena la raccolta poetica Vrata raja (La porta del paradiso, Goga, 2015). Ha collaborato anche con Alfredo Lacosegliaz nel progetto La sposa di Sarajevo.
Christian Eccher e nato a Basilea (Svizzera) nel 1977. A Roma se e laureato in Letteratura Italiana Contemporanea e ha conseguito enche il titolo di Dottore di Ricerca in Filologia, Linguistica e Letteratura. Si e impiegato all'Universita di Novi Sad in qualita di lettore di lingua italiana presso la Facolta di Filosofia. Dal 2010 e docente di Cultura Italiana nello stesso ateneo. Oltre che all'insegnamento e alla cricia letteraria, Christian Eccher si dedica anche al giornalismo e collabora con testate serbe, croate e italiane. Ha scritto numerosi articoli riguardanti il teatro e la geopolitica, con una particolare attenzione alle aree di frontiera. Nel 2012 pubblica il libro La letteratura degli italiani d'Istria e di Fiume dal 1945 a oggi (EDIT, Fiume, 2012) in cui parla dell'Istria come un laboratorio multietnico totalmente sconosciuto all'Italia. Nel libro Eccher analizza le opere di tre generazioni di scrittori italiani dell'Istria e del Quarnero dandone un breve resoconto storico.
Uršula Lipovec Čebron nasce a Capodistria nel 1975. Si laurea presso la Facolta di Scienze Sociali a Lubiana con la tesi Esseri mitologici nell'Istria slovena. Dal 2001 lavora come assistente stagista nel Dipartimento di etnologia ed antropologia culturale presso la Facolta di Lettere a Lubiana. Nel 2003 conseguisce il diploma di dottorato con la tesi Guaritori tradizionali e mediatori spirituali in Istria in cui ricerca il rapporto fra la medicina ufficiale, popolare e quella alternativa da un punto di vista dell'antropologia medica. Nel 2011 assieme a Jelka Zorna redige il libro Storie dei 'cancellati' (Sanje, Lubiana, 2011) E membro del Centro per gli studi americani Circolo Amerindiano di Perugia e dell'Associazione italiana antropologi medici
Nataša Petrinjak nata a Zagabria nel 1965. Nel 1989 inizia a lavorare nel campo del giornalismo. Gli articoli della Petrinjak trattano di politica, spaziando per varie problematiche a lei inerenti: i rapporti di potere, il ruolo della donna nella societa odierna, la sessualita, la liberta ... La sua attivita giornalistica e legata a importanti testate (Danas, Cosmopolitan, Elle, Republika, Jutarnji list, Zarez...) Nataša Petrinjak fa parte della guiria del premio lettarrio Lapis Histriae. Nataša Petrinjak e autrice del libro U sredini u množini (pubblicato dalla ICR, Fiume, 2011). Lavorava come portavoce del Ministero della Cultura della Repubblica di Croazia.